Noel Gallagher fa parlare ancora una volta di sé per una frase detta durante una intervista per The Live Revival. Ospite del documentario di Sky Arts dedicato ai locali inglesi a rischio chiusura per la pandemia da Covid-19, il chitarrista degli Oasis ha parlato delle misure del governo britannico per la musica dal vivo, della sua passione per il Manchester City ma anche delle carenze tecniche che riscontravano gli Oasis quando dovevano suonare.



Solo poco tempo fa Noel aveva rilasciato delle dichiarazioni sul futuro del gruppo che non hanno fatto piacere ai fan. In merito ad una possibile reunion, infatti, disse al programma televisivo australiano The Project che ”non gli va” e che la loro eredità musicale è scolpita nella pietra: ”Gli Oasis sono finiti, temo”. Adesso è tornato a parlare, non della reunion per cui si ostina imperterrito a non volerne sapere, ma dei problemi tecnici che risultavano una carenza comune per tutti loro, anche quando era il momento di salire sul palco per suonare: ”Ci dicevamo: che succede se gli si rompe la corda del basso? Sarebbe fottuto!”



Noel Gallagher: “Sono scarso su qualsiasi aspetto tecnico”

Noel Gallagher, ospite del documentario di Sky Arts chiamato The Live Revival, tra le tante cose di cui ha parlato si è anche detto pessimo riguardo molti aspetti tecnici delle vita di tutti i giorni, come guidare: ”Ancora oggi sono fottutamente scarso su qualsiasi aspetto tecnico. Non so guidare, non so nuotare, sono una merda in un sacco di cose a parte fumare erba e parlare del Manchester City”.

The Live Revival è un programma incentrato su quei locali inglesi che rischiano la chiusura per colpa della pandemia che ha colpito il mondo intero e che ha costretto allo stop forzato il settore dello spettacolo. Su questo, allora, Gallagher ha detto la sua: ”Nessuno ha detto qualcosa sul fottuto mondo della musica, non c’è stato neanche un segno. Si parla solo di sport e di uscire nei parchi. Cosa succede alla musica? E’ una cosa importantissima, la gente la vive, la respira”.