Si trova attualmente detenuto nel carcere di Santo Spirito a Siena, Armando Del Re, l’uomo che avrebbe commesso l’agguato a Napoli in cui è rimasta ferita la piccola Noemi. Il 28enne è stato arrestato questa mattina mentre si trovava in un’area di servizio a bordo della sua auto con la madre e la sorella, diretti a fare visita al padre, detenuto nel carcere di massima sicurezza a San Gimignano. Secondo gli inquirenti, l’uomo stava cercando contatti utili al fine di garantirsi la fuga, forse all’estero, ed evitare l’avvenuto arresto. Come spiega NapoliToday, l’arrestato, attualmente a disposizione dei magistrati, dovrebbe restare ancora per poco nel carcere toscano prima del suo trasferimento a Napoli. Secondo le indiscrezioni del Secolo XIX, al momento dell’arresto Del Re non avrebbe opposto resistenza. Tuttavia, alcuni automobilisti in transito davanti alla caserma hanno urlato “Ammazzatelo”, subito dopo aver appreso la notizia della sua cattura in relazione al ferimento di Noemi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SU FB FOTO CON I FIGLI
Dopo l’arresto di Armando Del Re e del fratello, accusati di essere rispettivamente il killer ripreso dalle telecamere di piazza Nazionale a Napoli e l’uomo che gli ha fornito l’appoggio e la copertura, il questore di Napoli non poteva non complimentarsi con la squadra che ha reso possibile il successo dell’operazione. A corredo del messaggio della Questura su Facebook, lo scatto con i poliziotti con i quali De Iesu si è complimentato. A proposito del social network, ora sta circolando la foto del killer nella quale si mostra nel ruolo di padre di famiglia tipo, insieme alle sue due figlie e ad un maschietto di pochi mesi tenuto in braccio dalla moglie. Lo scatto, come spiega LiberoQuotidiano, risale al 2016 e il suo ultimogenito, ironia della sorte, ha la medesima età di Noemi, la bimba di quattro anni fortunatamente uscita dal coma. Sotto la foto, una serie di commenti e condivisioni, dal messaggio d’amore della compagna alle emoticon a cuore dei parenti. Lui commentava la foto scrivendo “Big family”. Oggi quella foto lascia l’amaro in bocca soprattutto per il comportamento avuto nei confronti della piccola ferita. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“CONTESTO CAMORRISTICO”
È stato un atto con tutti i crismi della premeditazione quello perpetrato da Armando Del Re in riferimento alla sparatoria degli scorsi giorni a Napoli e che ha portato al ferimento della piccola Noemi, la bimba di 4 anni che solo da poche ore si è svegliata e potrebbe presto uscire fuori dall’incubo che ha tenuto col fiato sospeso non solo una intera città ma tutta Italia. Secondo Il Procuratore del capoluogo partenopeo, Giovanni Melillo, l’arresto dell’uomo che ha sparato alla bimba assieme al fratello che gli ha offerto copertura è avvenuto “in un contesto camorristico” e per entrambi è stata formulata l’accusa di tentato omicidio premeditato nell’ambito di una operazione che ha visto coinvolti Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia. A breve inoltre, probabilmente nelle prossime ore già, come annunciato dalla conferenza stampa tenuta oggi, arriveranno anche le richieste di convalida dei fermi per i due uomini. (agg. di R. G. Flore)
LA PICCOLA SI E’ SVEGLIATA
Sembra intravedersi la luce in fondo al tunnel per la piccola Noemi, la bambina di soli 4 anni ferita con un colpo d’arma da fuoco una settimana fa a Napoli, in piazza nazionale. Come comunicato pochi minuti fa dai medici, la piccola è tornata a respirare da sola, staccata per la prima volta dal ricovero dalla ventilazione meccanica. La bimba si trova ricoverata all’ospedale Santobono di Napoli ed è stata finalmente svegliata dopo 6 giorni di coma farmacologico, ed è cosciente. Al risveglio, come riferisce Il Messaggero, pare che la piccola abbia confessato alle persone a lei vicine: «Datemi le mie bambole». I medici hanno fatto sapere che: «Noemi è stata portata ad uno stato di sedazione non profonda e attualmente evidenzia una valida respirazione spontanea, supportata da ossigeno ad alti flussi, senza necessità di ventilazione meccanica». Nella giornata di ieri, come vi avevano già spiegato, la bambina è stata sottoposta ad un intervento di brancoscopia ai due polmoni, per liberare i bronchi da muchi e coaguli di sangue che si erano formati dopo lo sparo. Tra 24 ore, indicativamente attorno alle ore 11:00 di domani mattina, sarà emesso un nuovo bollettino medico. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NOEMI, PRESO ARMANDO DEL RE, L’UOMO CHE HA SPARATO
Si chiama Armando del Re il sicario che ha sparato in Piazza Nazionale, ferendo la piccola Noemi con i proiettili scagliati all’impazzata verso Salvatore Nucaro: il nome viene dato dal pm nella conferenza stampa degli scorsi minuti, dove viene anche spiegato come l’agguato sia avvenuto «in pieno stile camorristico», il che però non conferma appieno che sia proprio un motivo di guerra tra clan all’origine della sparatoria nel centro di Napoli. Il complice arrestato con lui sarebbe il fratello, Antonio del Re, con i due braccati in due diversi luoghi d’Italia: il killer, Armando del Re, è stato rintracciato nella provincia di Siena mentre il fratello è stato braccato a Nola poco fuori Napoli dopo che assieme ad un’altra persona non ancora individuata avrebbe aiutato nella latitanza l’aggressore di Piazza Nazionale. Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, si è detto «sollevato dall’arresto dell’uomo che ha sparato, ferendo gravemente Noemi». «Voglio ringraziare il procuratore Melillo e l’arma dei carabinieri per il grande impegno e l’efficacia con cui hanno agito». Così il sottosegretario di Stato all’ambiente on. Salvatore Micillo ha commentato la notizia dell’arresto del killer che ha sparato alla piccola Noemi e di chi gli ha dato protezione, coprendo la sua latitanza in questi giorni. «Napoli non merita questo. Serve andare avanti ed agire senza indugi per estirpare definitivamente il fenomeno camorristico» ha aggiunto il sottosegretario, «Il mio pensiero va alla piccola Noemi e alla sua famiglia».
NOMIE, ARRESTATI SICARIO E COMPLICE DELL’AGGUATO
Dopo l’ultima nottata di pedinamenti e controlli, stamane è stato arrestato il sicario e il complice che hanno sparato ormai 7 giorni fa in Piazza Nazionale a Napoli la piccola Noemi e Salvatore Nurcaro, entrambi ricoverati in ospedale specie la bimba di 4 anni data in leggerissimo miglioramento ieri dopo una settimana di sedazione indotta e pericolo per la vita. Svolta dunque nelle indagini con la Mobile e la Procura di Napoli che sono riusciti a dar seguito all’individuazione dei presunti sospetti coinvolti nell’agguato in stile Camorra nel pieno centro della città. Alle 9.30 circa è prevista una conferenza stampa in Procura dove saranno illustrati tutti i dettagli dell’operazione e probabilmente svelati anche i nomi dei due sicari entrati in azione il 3 maggio scorso. L’arresto, come segnala Napoli Fanpage, è giunto alle prime ore del giorno con le forze dell’ordine che sono riusciti a ricostruire la rete di Protezione della quale ha goduto l’autore materiale dell’agguato a Noemi, la nonna e Nurcaro, il vero obiettivo della sparatoria impazzita.
NAPOLI, FIACCOLATA PER NOEMI DAVANTI ALL’OSPEDALE
Lavoro incessante della Procura e del magistrato Melillo assieme alla Polizia e a tutta l’Arma dei Carabinieri di Napoli: solo grazie a questo sforzo in 7 giorni si è giunti all’arresto dei due principali sospettati, anche se ora attende il lavoro più complesso ovvero il possibile movente dietro l’agguato. Se sia Camorra o una “vendetta” personale, se siano intervenuti dei mandanti o possibili altri complici: insomma, tutto è aperto e la Procura di Napoli dovrà dare diverse spiegazioni in merito agli elementi finora in mano. Nel frattempo ieri sera davanti all’ospedale Santobono si è assistiti ad una immensa fiaccolata per la piccola Noemi, rimasta ancora gravemente ferita dopo l’assurdo agguato: l’iniziativa è stata organizzata dalle associazioni dei fedeli della Madonna dell’Arco. Oltre agli striscioni di incoraggiamento per la famiglia della bimba e per la stessa Noemi, i fedeli hanno portato gli stendardi utilizzati nelle processioni dei ‘fujenti’. Davanti ai cancelli dell’ospedale si è presentato, tra gli altri, anche il campione judoka Marco Maddaloni che ha lasciato il suo kimono con sopra la scritta “Noemi, Napoli non è questa, ti aspettiamo a Scampia, Marco Maddaloni”.