NOEMI BOCCHI, EX MARITO CONDANNATO
L’ex marito di Noemi Bocchi è stato condannato per maltrattamenti e mancato mantenimento: a darne notizia è Repubblica, spiegando che la pena per Mario Caucci è a 4 anni di carcere. Dunque, il tribunale di Roma ha stabilito meno di quanto richiesto dall’accusa, visto che il pm di Roma per tali accuse aveva chiesto che venisse condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione per il rampollo di una facoltosa famiglia di imprenditori e team manager del Tivoli Calcio.
Il giornale precisa che il processo è stato celebrato a porte chiuse, come richiesto all’inizio del procedimento dai legali di Noemi Bocchi, nota per la sua attuale relazione con Francesco Totti. Tale richiesta fu accolta dai giudici a garanzia della “riservatezza dei testimoni” e delle audizioni.
Il procedimento è nato da una denuncia della donna nel 2019, quando aveva 24 anni. All’epoca racontò di essere stata abbandonata all’improvviso, con i due figli ancora piccoli, e segnalò di essere stata vittima di un’aggressione dopo la separazione. La coppia si era sposata a Tivoli, ma il matrimonio si era incrinato dopo nove anni.
LE ACCUSE DI NOEMI BOCCHI A MARIO CAUCCI
Mario Caucci ha sempre respinto le accuse dell’ex moglie Noemi Bocchi, parlando di “macchinazioni per arrivare ad altri risultati“. L’imprenditore e manager dichiarò ai microfoni di “Chi” che la donna gli faceva molte richieste che però non poteva assecondare in quanto non aveva le risorse necessarie. Da lì sarebbe partita la richiesta di separazione da parte dell’attuale fidanzata di Francesco Totti.
Diversa la versione dell’ex moglie, secondo cui lui pretendeva che smettesse di studiare per occuparsi della famiglia, quindi non poteva intraprendere neppure un’attività lavorativa, poi si sarebbe allontanato da lei e i figli dopo un lutto. Per quanto riguarda l’aggressione, ci sarebbe un referto medico ad attestare le ferite riportate.
Ma a Caucci è stata contestata anche la violazione degli obblighi di assistenza, sia morale sia materiale, essendosi disinteressato dei figli minori dopo aver lasciato casa. Una contestazione riconosciuta dal tribunale di Roma, che lo ha condannato.