La madre di Noemi Durini, Imma Rizzo, è intervenuta sul caso a Dritto e Rovescio e ha affidato ai microfoni della trasmissione un drammatico sfogo e un appello alle istituzioni affinché sia fatta giustizia. La giovane fu uccisa a 16 anni dall’ex fidanzato Lucio Marzo, 17enne all’epoca dei fatti, e secondo la ricostruzione l’avrebbe picchiata e sepolta viva sotto un cumulo di pietre lasciandola in preda a un’atroce agonia prima del decesso.
Pochi mesi fa, il giovane, che oggi ha 24 anni, sarebbe stato fermato dalla polizia stradale di Cagliari nell’ambito di un controllo di routine e, mentre era in permesso premio, sarebbe stato scoperto alla guida (per lui vietata dalle prescrizioni) e avrebbe tentato la fuga. Lucio Marzo è stato condannato in via definitiva per l’omicidio di Noemi Durini, un delitto che ha segnato profondamente le cronache avvenuto il 3 settembre 2017. Il corpo della ragazza era stato ritrovato a San Giuseppe di Castrignano del Capo, a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca, nel Leccese. “Lucio Marzo aveva quasi 18 anni quando è stato condannato, e per lo Stato italiano era ancora un minore, purtroppo la legge italiana è questo – ha dichiarato la madre della vittima –. Ho appreso del permesso premio tramite WhatsApp, nemmeno il mio avvocato era stato informato. Non c’è rispetto per mia figlia che non c’è più. L’assassino ha conseguito la patente in carcere. Sono qui stasera affinché il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, mi ascolti: chiedo un’audizione, mi deve ascoltare e deve revocare subito la patente“.
La madre di Noemi Durini: “Lo Stato non mi ha aiutato”
La madre di Noemi Durini ha ripercorso il dramma dell’omicidio della figlia 16enne sottolineando, ancora una volta, di sentirsi abbandonata dalle istituzioni. “Mia figlia è sempre con me, lei mi dà la forza per continuare a lottare. Una mamma non dovrebbe lottare per avere giustizia per quello che è successo, dovrebbe farlo lo Stato, ma in tutti questi anni non c’ha pensato e mi ritrovo qui, dopo 6 anni, sperando di essere ascoltata. Vorrei un po’ di pace e giustizia per mia figlia”.
“Noemi è stata picchiata e lasciata agonizzante sotto massi di pietre mentra ancora respirava, precisiamolo – ha aggiunto la madre di Noemi Durini nella sua intervista ai microfoni di Paolo Del Debbio –. Oltre ad essere stata accoltellata, ancora lei respirava, è stata coperta da questi massi enormi. Un’atrocità. Non è stato giudicato pazzo, è stato appurato che Lucio Marzo era capace di intendere e di volere. All’inizio si è dimostrato un bravissimo ragazzo, ma non era tale (…). Avevo provato ad allontare mia figlia da lui. (…) Aveva potere su mia figlia, nelle ultime settimane ho pensato che lo stesse lasciando. A maggio la picchiò forte, l’ho vista piena di lividi e tumefazioni in tutto il corpo, Noemi era impaurita. Il giorno seguente andai a sporgere denuncia dai carabinieri (…) chiedendo che intervenissero subito. Dopo che mia figlia non ci fu più, dalle amiche seppi che Lucio le alzava le mani. Chiesi a loro ‘Perché non me l’avete detto?’, sarei intervenuta. È un assassino“.