Sta decisamente meglio la piccola Noemi, la bimba di 4 anni ferita più di un mese fa in quel di Napoli, in piazza Nazionale, dopo che un proiettile le ha perforato due polmoni. E’ rimasta vittima involontariamente di un agguato della camorra, per cui è attualmente in carcere il 29enne Armando Del Re, figlio di un boss del narcotraficco, e suo fratello appena 18enne. Oggi il programma Storie Italiane di Rai Uno è tornato ad occuparsi del caso: «Noemi sta migliorando – le parole del nonno della bimba, il signor Alessandro – piano piano. Le prime parole che le ho sentito dire dopo che si è risvegliata sono state “Nonna ti amo”, poi ha iniziato a giocare con le bambole. Ci ha chiesto dei pupazzetti, e noi glieli abbiamo comprati e mia moglie gliel’ha portati in ospedale». Nonno Alessandro ricorda gli attimi dell’agguato così: «La cosa più brutta è stata quella di trovarsi in questa situazione mentre vai a prendere un caffè e un pacchetto di patatine, non dovrebbero esistere queste cose».



IL NONNO DI NOEMI A STORIE ITALIANE

«Noemi sta migliorando piano piano, dice che vuole la mamma sempre vicina, giorno e notte. Non sappiamo quando potrà tornare a casa, non si sa ancora». Il nonno parla anche della solidarietà giunta da tutta Italia nelle ultime settimane: «Milione di persone hanno pregato per lei, è stato spettacolare. Abbiamo pensato che non siamo soli, a Napoli non ci sono solo i cattivi, ci sono anche le persone bravissime, la gente buona, molto molto buona». In collegamento con Storie Italiane anche l’avvocato della famiglia di Noemi: «Gli striscioni apposti fuori dall’ospedale Santobono sono stati tutti raccolti e catalogati e quando Noemi uscirà dall’ospedale verranno usati per una grande festa. Purtroppo le condizioni di Noemi sono ancora serie, visto che la bimba è immobilizzata con un busto, e speriamo fra un mesetto circa di poterla riabbracciare. Si tratta comunque di un miracolo». Sui responsabili della sparatoria, invece: «C’è stata la conferma ieri del tribunale del gip di Napoli, c’è un nuovo video che incastra i due soggetti, ricordiamo che quello che ha sparato poteva compiere una strage».

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