Dopo il grande spavento, il ritorno alla normalità: la piccola Noemi sta bene ed è tornata nella sua casa insieme ai suoi genitori. Intervenuta a La vita in diretta, la nonna Immacolata ha spiegato: «Sono ripassata in quella piazza: dovevo prendere il corsetto a mia nipote, sono andata tranquillamente. Io non mi ero neanche accorta di essere colpita, il proiettile mio è quello che ha colpito Noemi: ho sentito bruciore dopo un po’, se ne è accorto mio marito». «Stavamo andando a prendere un caffè al bar», prosegue la nonna della bimba, che aggiunge: «Ha ricordato di essere caduta, lei non ci chiede niente: deve essere uno psicologo ad indicarci a noi come spiegarle questa cosa». E la sua famiglia è rinata con lei, spiega Immacolata: «E’ come se fosse rinata completamente, noi siamo rinati con lei: per noi è un miracolo vivente, non si può descrivere. Da quella tragedia è iniziato un percorso». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“UN MIRACOLO MEDICO”
Si torna a parlare del caso della piccola Noemi al programma di Rai Uno, “Storie Italiane”. La bimba che è stata colpita da un proiettile vagante in quel di Napoli, in Piazza Nazionale, sta finalmente bene e dopo l’apprensione delle prime settimane, ha finalmente superato il trauma ed ha potuto fare rientro a casa. «Noemi è diventata il simbolo della solidarietà, dell’amore verso gli altri, del bene che vince sul male – dice in studio Vittoriana Abate, presso il programma della tv pubblica – aveva una ferita definita dai medici “di guerra”, davvero mortale. Quando parliamo di Noemi parliamo di un vero e proprio miracolo. Questa bambina ha lottato fra la vita e la morte, è stata attaccata alle macchine che l’aiutavano a respirare, e per molti momenti abbiamo pensato non vi fossero speranze, e invece pochi giorni fa è uscita dall’ospedale: questa è una grande vittoria».
NOEMI, LA BIMBA DI NAPOLI È A CASA
Durante i giorni del ricovero, ha sorpreso la solidarietà di Napoli, con numerose persone che si sono recate “in pellegrinaggio” presso l’ospedale Santobono, lasciando dei cartelloni, dei piccoli regali, dei fiori, all’indirizzo proprio della piccola napoletana. E’ stata anche organizzata una grande fiaccolata a cui hanno partecipato migliaia di persone. «Noi spesso e volentieri critichiamo i medici di Napoli ma in questo caso abbiamo avuto non dei medici bravi, ma di più – sostiene un giornalista in studio a Storie Italiane – sono interventi che avvengono nei paesi in guerra, e questo non è giusto perché in Italia e in Europa c’è la pace. Io voglio ricordare il cameriere che è stato il primo a soccorrere Noemi e la nonna mentre tutti stavano fuggendo. Quella è l’anima nobile di Napoli: doveva fuggire come gli altri ma invece è andato a soccorrere una bambina che non conosceva. Si è dimostrato che anche al sud c’è una grande sanità».