Diminuiscono in Italia i numeri del noleggio di auto, monopattini, scooter e biciclette. I dati degli affitti sono in calo e molti operatori stanno abbandonando il settore. Il calo si registra a partire da Milano, città in cui l’amministratore fa dello sviluppo dello sharing una delle principali battaglie green, per ridurre al minimo l’utilizzo delle auto private, come spiega Libero. Il fallimento è stato ammesso in primis da Giuseppe Sala, che in una diretta social ha sottolineato come lo sharing incida per il 4% sulla mobilità della città. Dieci anni fa il dato era del 2%, dunque è cresciuto di molto poco.
Non è semplice, poi, crescere ancora in un settore nel quale “gli operatori devono far quadrare i conti”. Per questo tante realtà sembrano essere sempre più reticenti nell’investire in questo settore ormai in crisi. Secondo un report di Amat (Agenzia Mobilità Ambiente Territorio controllata dal Comune di Milano), rispetto al 2023 il car sharing in città è diminuito del 13.1%, quello delle bici del 16.4%, dello scooter del 30.8% e dei monopattini del 54.9%. A Milano, il car sharing risente soprattutto dei danni della pandemia. “Nel post Covid il suo utilizzo è diminuito di molto. Attualmente, al giorno, conta 9.320 noleggi” ha spiegato ancora Sala.
Sharing, numeri del noleggio calano: la crisi è ovunque
Il bike sharing, “sebbene stia tornando ai livello pre pandemia”, ha numeri molto esigui: ogni bicicletta viene utilizzato per 1.02 noleggi al giorno e per soli 11 minuti. Come spiegato da Sala, ciascun veicolo viene usato solo 112 minuti al giorno, comprese soste, con una media di 2.57 prenotazioni quotidiane. Per gli scooter, invece, la media giornaliera è di 2.59 noleggi per ogni mezzo, per 14 minuti e con una distanza percorsa pari a 5 chilometri. I monopattini invece contano 9.053 noleggi giornalieri con una durata media di 16 minuti per mezzo.
Scarso, infatti, il ritorno per chi investe. Il sindaco Sala, però, ha ribadito come come lo sharing “continui a rimanere fondamentale”. Come spiega Libero, però, l’amministrazione si sta confrontando con Assosharing per capire se sia possibile estendere l’utilizzo anche ai comuni attorno a Milano, per aumentare il numero dei noleggi e rendere più accessibile l’ingresso in città per tutti i cittadini che devono fare i conti con l’Area B e gli accessi limitati e i treni che vanno a rilento e dunque faticano a raggiungere il capoluogo. La crisi dello sharing, però, non riguarda solamente Milano: è evidente un po’ ovunque.