I Nomadi, la formazione attuale e la morte di Augusto Daolio: chi sono oggi

Tra le band che hanno fatto la storia della musica italiana c’è sicuramente quella dei Nomadi, nata nel 1963 dal genio di due musicisti del calibro di: Beppe Carletti e Augusto Daolio, rispettivamente tastierista e cantante. Una carriera straordinaria e ricca di successi che ha visto la band conquistare il plauso della critica, ma anche il pubblico e le classifiche, vendendo la cifra record di 15 milioni di dischi e diventando il terzo complesso dal punto di vista delle vendite alle spalle dei Pooh e dei Ricchi e Poveri. Tantissime le canzoni di successo che, oltre a scrivere alcune delle più belle pagine della canzone italiana, sono diventate anche inni generazionali per milioni di persone. Basti pensare a “Io vagabondo (che non sono altro)”, la loro hit per eccellenza, ma anche a brani come “Ti voglio”, “Un pugno di sabbia”, “Canzone per un’amica”, “Dove si va”, “Crescerai”, “Ho difeso il mio amore” e tante altre.



I Nomadi nel corso di più di 60 anni di carriera ha più volte cambiato la formazione, complice anche la morte del fondatore Augusto Daolio scomparso a causa di una terribile malattia. Oggi i Nomadi sono così composti: Sergio Reggioli, violino e voce, Beppe Carletti alle tastiere, fisarmonica e cori, Daniele Campani alla batteria, Cico Falzone alle chitarre e cori, Massimo Vecchi al basso e voce e new entry Yuri Cilloni, voce.



I Nomadi di Io Vagabondo: “siamo rimasti quelli di sempre”

Da 61 anni i Nomadi sono sulla cresta dell’onda confermandosi con uno dei gruppi più amati ed ascoltati della musica italiana. Proprio il fondatore Beppe Carletti, intervistato da nikonschool.it, parlando della carriera del gruppo ha detto: “la fondazione del gruppo risale al lontano ’63. Che dire… dal punto di vista emotivo e delle sensazioni ci si sente bene”, sottolineando di essere sempre stato un artista libero con i suoi compagni d’avventura anche quando hanno siglato contratti discografici con le major multinazionali.



“Non abbiamo mai accettato le imposizioni” – ha detto a gran voce il tastierista del gruppo che parlando a nome di tutta la band ha precisato – “siamo rimasti quelli di sempre, ma abbiamo anche la forza e la volontà di cambiare musicalmente. Il cambiamento deve essere però naturale, non forzato”.