Chi  sono i Nomadi, band che ha fatto la storia della musica italiana

I Nomadi, storica band italiana fondata da Beppe Carletti, ha cambiato formazione più volte dagli anni Sessanta a oggi. I fan di vecchia data la ricordano composta da Angusto Daolio alla voce, Franco Midili alle chitarre, Gianni Caron al basso, Bila Copellini alla batteria e lo stesso Carletti alle tastiere, ma in realtà se ne contano innumerevoli dal ’63 (l’anno di fondazione) al 2017 (l’ultimo anno in cui si sono riformati integrando il cantante Yuri Cilloni). Si può dire che unico a essere rimasto sempre fedele al progetto sia stato proprio Carletti, che in un’intervista rilasciata alla Nikon School diverso tempo fa ha parlato proprio del suo rapporto con il gruppo: “Dal punto di vista emotivo e delle sensazioni ci si sente bene, anche perché, personalmente, ho avuto e ho ancora la fortuna di fare quello che mi piace”. Nessun ripensamento, dunque, quanto alla scelta di portare avanti il progetto. Al limite, un po’ di stanchezza fisica: “Spesso si fanno tanti chilometri, in giro per l’Italia e all’estero, non ci sono orari, i ritmi sono sostenuti e via di seguito. Anche perché, quando si tratta di lavorare, non dico no mai a nessuno. Ma va bene così. Ne sono contento”.



La storia dei Nomadi

A una certa età, fare i cantanti non è più cosa facile. A meno che non si decida di dedicarsi a un altro genere di musica, meno impegnativo rispetto a quello dei Nomadi. Meno ‘impegnativo’, ma soprattutto meno ‘impegnato’: in tutti questi anni, infatti, i Nomadi non hanno mai smesso di cantare le canzoni di denuncia e impegno sociale che li hanno resi famosi nel secolo scorso. Di artisti come loro, probabilmente, non ce ne sono più in giro. E comunque non ce n’è nessuno con una carriera così lunga alle spalle: “Non nasceranno più artisti o gruppi la cui carriera possa durare decenni”, conferma Carletti dal suo punto di vista. “Il sistema – ribadisce – è del tutto cambiato. A comandare, oggi, è la televisione, con contenitori tipo X Factor e Amici. Questi, ogni anno, sfornano giovani cantanti la cui vita artistica è destinata a finire presto. Mi capita spesso di ascoltare ragazzi e ragazze che cantano bene, ma ne buttano fuori uno dietro l’altro. Sono troppi”.



Beppe Carletti: “Lanciare oggi i Nomadi sarebbe rischioso”

La constatazione di Beppe Carletti sulla nascita e l’inevitabile declino di artisti come i Nomadi è cruda e allo stesso tempo dolcemente nostalgica: “Lanciare un gruppo come i Nomadi oggigiorno sarebbe troppo rischioso e impegnativo. Perché? Perché non siamo belli, non siamo biondi e piacciamo poco alle donne (ride, n.d.g.). Di Francesco Guccini, Renato Zero, Antonello Venditti o di Claudio Baglioni, non ne nasceranno più. L’aria che si respira oggi non è quella che si respirava tanti anni fa!”.

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