LE PRIME NOMINE DEL GOVERNO MELONI: IL “CASO” CINGOLANI ALL’ENERGIA

Giurato il Governo Meloni e tenutosi il primo Consiglio dei Ministri, dopo la cerimonia della Campanella con l’ormai ex Premier Mario Draghi, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si appresta ad affrontare il nodo delle nomine: sottosegretari e viceministri nella prossima settimana, mentre ancor più “pesanti” saranno quelle su consiglieri e cariche pubbliche. Dopo averlo corteggiato a lungo come potenziale Ministro confermato all’Energia, nella giornata di oggi è stato lo stesso Roberto Cingolani a conferma quale ruolo ricoprirà nei prossimi mesi: «Non mi chiami più ministro, né consulente: sarò advisor per l’energia per Palazzo Chigi, a lavoro per superare l’inverno vista l’emergenza che ci troviamo a fronteggiare». Lo ha detto all’Adnkronos l’uscente Ministro della Transizione Ecologica Cingolani che, su richiesta di Meloni e Draghi, rimarrà al Ministero assieme al neo-nominato Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.



Il “caso Cingolani”, con critiche anche feroci che arrivano dalla sinistra, viene subito spiegato dallo stesso neo-advisor per l’energia del Governo Meloni: «sarò al lavoro per mettere in sicurezza questo periodo», anche se non è ancora chiaro la tempistica in atto. «Fine inverno? beh, io spero che l’emergenza finisca, così ho concordato», chiarisce ancora Roberto Cingolani. Il ruolo di advisor è stato concordato con Meloni e Draghi, conferma l’ex Ministro, in quanto «occorre terminare il lavoro sul price cap e sul rigassificatore. Sarò consigliere di Meloni in materia energetica. C’è da finire tutto il lavoro sul tetto al prezzo del gas, che è stato sì approvato, ma ora bisogna lavorare su termini e condizioni. Ora lavorerò con il mio successore Fratin». Cingolani ha poi specificato come l’incarico sia del tutto gratuito e senza retribuzioni, «lo faccio con spirito costruttivo con la mission di superare l’inverno vista l’emergenza che ci troviamo a fronteggiare». Secondo il co-portavoce di AVS (Verdi e Sinistra Italiana) Angelo Bonelli «Pichetto Fratin a poco meno di 24 ore dalla sua nomina a ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica è già stato commissariato»; gli risponde a tono un altro deputato dell’opposizione, Ettore Rosato del Terzo Polo che invece difende la scelta del Governo Meloni «A sinistra c’è subito chi attacca Roberto Cingolani perché ha dato la disponibilità a Giorgia Meloni sui temi dell’energia. Io invece lo ringrazio. È un tecnico, è stato scelto da Draghi perché capace, se da una mano se ne avvantaggia il Paese. Tutto il resto è inutile polemica».



TALÒ, FAZZOLARI E… LE PROSSIME NOMINE DEL GOVERNO MELONI

Domani al Ministero ci sarà il passaggio di consegne effettive tra Cingolani e Pichetto Fratin (Forza Italia) anche se in quelle stanze vi rimarrà come advisor all’energia, secondo quanto stabilito dal nuovo Governo Meloni. Resta da capire cosa avverrà già dal giorno successivo, ovvero da quel martedì 25 ottobre da segnare in rosso nel calendario politico internazionale: si riunirà infatti il Consiglio dei Ministri dell’Energia UE per discutere sul “price cap” al prezzo del gas dopo l’invito del Consiglio Europeo. Ci andrà il neo-eletto Ministro Pichetto Fratin oppure sarà l’ultimo atto di Cingolani, in qualità “advisor energia” del neonato Governo di Centrodestra? Il dubbio non è stato sciolto dai diretti interessati ma nella giornata di domani con ogni probabilità verrà spiegato nel dettaglio chi e con quali programmi si presenterà a Bruxelles per discutere l’importante nodo energetico.



Sulle altre nomine del Governo Meloni i temi sono ancora (quasi) tutti da sviscerare, specie per quelle nomine che andranno soppesate nel “bilancino” dei quattro partiti della maggioranza: dalle ultime notizie raccolte emerge come la Premier Meloni potrebbe nominare come suo consigliere diplomatico a Palazzo Chigi Francesco Maria Talò, attuale rappresentante permanente dell’Italia presso la NATO a Bruxelles. Dopo la nomina dei Ministri, resta sul tavolo anche il nome importante di Giovanbattista Fazzolari, responsabile politico di Fratelli d’Italia e uomo fidatissimo di Giorgia Meloni: su di lui si pensa che potrebbe essere cucito addosso il ruolo di Sottosegretario con delega alla Sicurezza, ruolo iper-delicato che gestisce gli 007 nel nostro Paese. Durante il primo CdM è invece stato nominato e ha subito giurato davanti ai Ministri il nuovo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’ex magistrato Alfredo Mantovano. Le interlocuzioni di queste ore porteranno poi nelle prossime ore le “spartizioni” tra sottosegretari e viceministri in quota Lega, FdI, Forza Italia e Noi Moderati: particolarmente “agguerrita” l’area forzista; secondo i numeri raccolti dall’Adnkronos, a Forza Italia potrebbero spettare 7-9 posti totali, da capire come dunque dividere le due correnti interne (pro-Tajani e pro-Ronzulli).