La storia che arriva dall’ospedale di San Donato ha dell’incredibile. Un paziente non soddisfatto dalla prognosi ricevuta, ha accoltellato il medico. Il caso è stato affrontato da Lombardia Nera che ha commentato l’accaduto. L’aggressore era in cura presso il medico accoltellato che in passato lo aveva anche operato più volte ma alla luce dei problemi del paziente, il professionista aveva ritenuto non fosse il caso di sottoporlo ad un nuovo intervento. A quel punto il paziente, 75 anni, presentatosi già armato di coltello con lama da 20 centimetri, dopo la risposta non soddisfacente del medico ha colpito in maniera grave il chirurgo, ora in prognosi riservata. Fortunatamente, stando a quanto reso noto dalla trasmissione di Antenna 3, il medico sarebbe fuori pericolo di vita.



Giovanni Nano, primario di Chirurgia vascolare ha commentato l’accaduto ai microfoni di Lombardia Nera: “La fortuna vuole che di solito l’ambulatorio viene svolto da due persone. Questa volta invece erano in quattro, gli altri tre si sono interposti tra lui e il paziente impedendo che il collega fosse colpito più di una volta”.



NON ACCETTA DIAGNOSI: ACCOLTELLA MEDICO IN OSPEDALE

Il medico aggredito, Giovanni Malacrida, ha 65 anni ed è un chirurgo vascolare. Dopo l’aggressione è stato prontamente portato in sala operatoria, è in prognosi riservata ma è fuori pericolo. L’aggressore è un 75enne pregiudicato che ora dovrà rispondere di tentato omicidio. Soffre di un problema vascolare e veniva seguito regolarmente dal medico che dopo avergli riferito che non erano in programma altre operazioni gli aveva prospettato un ricovero riabilitativo. Una prognosi che non è piaciuta all’aggressore che avrebbe iniziato ad urlare estraendo il coltello da cucina dalla borsa. “Di fronte ad un gesto di questo tipo penso che spiegazione alla violenza non ci sia”, ha aggiunto il primario, “Questo era un paziente seguito regolarmente da noi e costantemente venivano dati appuntamenti settimanali e rientrava lunedì in un controllo fissato da noi regolarmente. Non so cosa possa essergli scattato nella testa”. Il primario ha ribadito come emotivamente sia stato complicato per loro operare un amico e collega colpito “senza una motivazione”.

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