Addio a Joseph Ratzinger: è morto oggi il Papa emerito Benedetto XVI. Ad annunciarlo la Santa Sede con un comunicato ufficiale. «Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano». Il Papa emerito, 265esimo Papa della Chiesa cattolica, aveva 95 anni ed era malato da tempo. «Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni», fa sapere il direttore della Sala Stampa vaticana. Dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023, il corpo di Joseph Ratzinger sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per consentire ai tantissimi fedeli di salutarlo (cosa succede ora, qui l’iter previsto).



PAPA BENEDETTO XVI È MORTO: GLI ULTIMI ANNI DI SOFFERENZA

Il Papa Emerito è nato al cielo: l’illuminante protagonista della storia della Chiesa di buona parte del Novecento e di questo inizio millennio non c’è più. Joseph Ratzinger si è lentamente spento dopo anni di malattia e vecchiaia: lascia un vuoto incredibile con i suoi 95 anni, quasi prossimi ai 96 il prossimo 16 aprile. Dopo numerose false notizie nei mesi scorsi circolate di presunte crisi improvvise, ogni volta lo stesso Ratzinger replicava di proprio pugno – in una memorabile lettera al Corriere della Sera a Massimo Franco – o tramite i propri collaboratori di trovarsi vivo e lucido, seppur nella parte ormai finale della propria esistenza.



Aveva lasciato intendere di essere molto malato e che non sarebbero trascorsi molti anni ancora della sua permanenza su questa terra: «Mi ha commosso che tanti lettori del Suo giornale desiderino sapere come trascorro quest’ultimo periodo della mia vita», iniziava la lettera al Corriere, poche righe soltanto, ma imponenti come venissero direttamente dal Cielo. «Nel lento scemare delle forze fisiche interiormente sono in pellegrinaggio verso Casa»: il Papa Emerito, il primo nella storia recente della Chiesa, aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita nella mite e umile preghiera all’ombra dei giardini Vaticani, con fedele sequela del nuovo Pontefice Francesco che spesso si è recato a fargli visita come due cari amici un po’ anziani ma testimoni instancabili della fede e dell’amore per Gesù. E così fino allo scorso 28 dicembre 2022 quando Papa Francesco in Udienza Generale aveva fatto sapere al mondo delle condizioni di salute improvvisamente peggiorate dell’anziano Pontefice Emerito: «Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa. Ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli, che lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine».



LA GRAZIA, LA RAGIONE E L’AMORE PER LA VITA DI RATZINGER

«E’ una grande grazia per me essere circondato in quest’ultimo pezzo di strada a volte un po’ faticoso, da un amore e una bontà tali che non avrei mai potuto immaginare»: nella lettera a Massimo Franco già vi era tutta l’incredibile capacità maturata nei tanti anni di umile “servo della vigna del Signore” (come disse nel suo discorso di insediamento da Benedetto XVI in Piazza San Pietro, il 19 aprile 2005) di saper confluire in poche parole tutto il denso significato di testimonianza della grazia e ragionevolezza del Cristianesimo. Un’amore per la vita e per ogni sua forma che lo ha contraddistinto nella scia di Giovanni Paolo II: un Santo Padre dedito a ribadire con umile ma combattiva mitezza il rispetto e il valore di ogni singola creatura di Dio, dal concepimento fino alla salita in cielo. Fu, per questo e per tanti altri insegnamenti del suo magistero, attaccato come “Papa austero”, “Papa integerrimo”, “poco aperto alla modernità”.

Nulla di più lontano dalla verità: invece, proprio per la sua straordinaria volontà di seguire unicamente il Vangelo di Cristo, fu un perfetto testimone del Signore dentro una società secolarizzata a ormai dimentica di tutto, non solo di Dio ma dell’essere stesso dell’uomo. Più volte Benedetto aveva intimato l’intero mondo del rischio enorme di cui tutti ogni giorni abbiamo a che fare: dimenticare Dio significa dimenticare se stessi, dimenticare di essere figli, dimenticare di essere liberi. Famose le sue “battaglie” contro la dittatura del relativismo, la cultura dello scarto contro ogni forma di aborto ed eutanasia, tenendo sempre aperta, con amore e pazienza, la “porta” ad ogni persona peccatrice mentre combatteva con forza il peccato in quanto tale. Sempre però con la “cifra” della ragione e del mistero di Cristo come unica stella polare. Dal discorso di Ratisbona sul rapporto inscindibile di fede e ragione (e contro le violenze ideologiche dell’islamismo fondamentalista) fino all”omelia ai funerali del Servo di Dio Don Luigi Giussani pochi giorni prima di essere eletto Papa: la cultura e la fede degli ultimi 90 anni non può che essere lieta e in debito con la straordinaria figura umana e spirituale che era e sarà sempre Benedetto XVI

L’ULTIMO REGALO DI GESÙ A PAPA BENEDETTO XVI

Papa Ratzinger nasce al cielo: viene accolto dall’amore di Cristo, cui aveva dedicato l’intera sua esistenza fin dai tempi della gioventù cattolica nella sua Bavaria. La cifra del Cristianesimo però, proprio come testimonia la Pasqua, è quella resurrezione di anima e corpo dopo la morte: la vittoria di Gesù che sconfigge il male e il peccato offrendo il suo corpo in sacrificio per il bene della Chiesa e dell’umanità. «La risurrezione pertanto non è una teoria, ma una realtà storica rivelata dall’Uomo Gesù Cristo mediante la sua “pasqua”, il suo “passaggio”, che ha aperto una “nuova via” tra la terra e il Cielo», diceva Benedetto XVI nell’omelia di Pasqua 2009.

Gli anni da Cardinale, gli anni da Pontefice e questi ultimi di malattia e ritiro in preghiera nei dolori del corpo sono un perfetto “quadro impressionista” sul significato recondito della Pasqua: l’offrire a Cristo la propria vita, con dolore e fatica magari, per poterla riguadagnare in grazia e spirito nell’eternità del Paradiso. Le accuse infamanti piovute negli scorsi mesi in merito a presunte “coperture” di casi di abusi pedofili quando ancora era vescovo di Colonia hanno visto quell’ultima grande reazione vivida di chi non si arrende di passare per quello che non solo non è mai stato, ma che ha sempre cercato di combattere: un uomo di verità, per la verità e in forza della verità. «Non sono un bugiardo. Ho sempre agito per il bene dei più piccoli […] Mi ha profondamente colpito che la svista sia stata utilizzata per dubitare della mia veridicità, e addirittura per presentarmi come bugiardo. Tanto più mi hanno commosso le svariate espressioni di fiducia, le cordiali testimonianze e le commoventi lettere d’incoraggiamento che mi sono giunte da tante persone. Sono particolarmente grato per la fiducia, l’appoggio e la preghiera che Papa Francesco mi ha espresso personalmente», spiegava nel febbraio 2022 lo stesso Papa Ratzinger in una lunga lettera in risposta alle accuse in arrivo dalla GermaniaGesù ha fatto un regalo al suo amato discepolo Joseph: l’ha accolto con sé pochi giorni dopo il Santo Natale, nell’abbraccio e nell’annuncio che la vita del più umile di tutti ha cambiato per sempre la storia del mondo. Il sorriso di Benedetto ora sarà beato e quieto in quel abbraccio eterno che realmente può salvare tanto lui quanto l’intera umanità.