Nella giornata di oggi, durante i lavori della commissione Finanza del Senato, Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, ha smentito le voci fatte circolare nei giorni scorsi da Matteo Renzi in merito al presunto prelievo forzoso dai conti correnti degli italiani. Secondo il leader di Italia Viva, infatti, la legge delega fiscale presentata dal Governo introduceva un meccanismo per cui all’Agenzia delle Entrate era dato libero accesso ai conti correnti italiani per “portare via i soldi delle tasse o delle multe”. A finire nell’occhio del ciclone era stato l’articolo 16 della delega fiscale che prevede “la razionalizzazione e l’automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari”, parole che per Maurizio Leo non hanno assolutamente nulla a che fare con un sedicente prelievo forzoso.
Maurizio Leo: “Nessun prelievo forzoso, semplifichiamo solo le procedure di riscossione”
Insomma, Maurizio Leo è stato categorico, non vi sarà assolutamente nessun prelievo forzoso in stile governo Amato. Lo scopo, piuttosto, è quello di rendere automatico e più rapido il pignoramento in caso vi sia una situazione di morosità nei confronti dello stato. Secondo il vice all’Economia, infatti, “l’Agenzia delle Entrate chiede attraverso procedure informatiche alla banca di fare quello che si chiama il ‘pignoramento presso terzi‘, una cosa che già esisteva”.
“L’unica cosa è che si accelera”, ha spiegato ancora Leo smentendo le voci sul prelievo forzoso, “con il procedimento informatico, la verifica se ci sono i soldi e quindi si può fare il pignoramento che andrà a buon fine, evitando l’avvio di procedure che si rilevano poi infruttuose e mantenendo, in ogni caso, tutte le forme di tutela previste a favore del debitore”. In altre parole, lo scopo è solamente quello di semplificare ed informatizzare, grazie alla delega fiscale, alcuni processi che sono già attualmente possibili (seppur con tempi molto più dilatati) e che riguardano solamente chi ha una situazione di morosità verso lo Stato, senza introdurre alcun prelievo forzoso senza il consenso dei cittadini.