Bimbo di 4 anni morto per influenza, la mamma ha seguito i consigli di un gruppo no vax: tragedia in Colorado, Stati Uniti d’America. Il dramma sta facendo il giro del web ed ha riacceso il dibattito sull’antivaccinismo, ovvero la posizione di coloro contrari alla somministrazioni dei vaccini. Come riporta la stampa statunitense, la madre Geneva Montoya ha deciso di non somministrare al piccolo il Tamiflu – medicinale che impedisce la trasmissione del virus nell’organismo – dietro consiglio del gruppo ‘Stop Mandatory vaccination’ (’Stop alle vaccinazioni obbligatorie’): parliamo di una community Facebook che conta oltre 140 mila membri nota per aver fato circolare informazioni false sulla salute, tanto da scoraggiare i genitori dal vaccinare i propri figli. La genitrice non era convinta dalla prescrizione fatta dal medico di base ai due figli – l’altro non è in condizioni gravi – ed ha optato per vitamine, erbe, frutta e verdura. Purtroppo però le condizioni del piccolo di 4 anni sono peggiorate esponenzialmente…
MORTO BIMBO PER INFLUENZA, MAMMA HA SEGUITO CONSIGLI DEI NO VAX
Il piccolo infatti è crollato a terra una volta rientrato a casa, colpito da un attacco febbrile causato dal virus dell’influenza: sul posto sono giunti i sanitari ed il bimbo è stato trasportato in elisoccorso i un ospedale di Colorado Springs. Purtroppo, però, per lui non c’è stato niente fare: i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Un dramma che ha colpito la comunità del Colorado, con la madre della vittima che ha commentato ai microfoni di KKTV 11 News: «Sto soffrendo davvero tanto in questo momento e lo sono anche suo padre e i suoi fratelli. Tutta la nostra famiglia è ferita perché abbiamo fatto quello che dovevamo fare ma le cose non sono andate bene…». Ed è scattato l’allarme no vax: secondo l’American Academy of Family Physicians (AAFP), i genitori sono sempre più influenzati dalla propaganda anti-vaccinazione, quasi il 60% delle mamme e dei papà ha ammesso di aver fatto saltare un vaccino anti-influenzale ai figli per «disinformazione o incomprensione». Un impatto molto grave sulla salute dei più piccoli…