Non dormire può creare gravi problemi alla salute, e per favorire il miglior sonno possibile occorre liberarsi di alcune abitudini dannose, per esempio l’uso del cellulare. Lo afferma il professor Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di medicina del sonno del San Raffaele Turro di Milano, sentito da ‘Oggi’. Tra i suoi pazienti più famosi ma “segreti” anche Francesco Cossiga. Secondo il professore, chi si priva del sonno e non dorme rischia “tante malattie. Il sonno inibisce il cortisolo, l’ormone dello stress – spiega – Quindi mette a riposo il cuore e abbassa la pressione arteriosa, altrimenti moriremmo tutti di ictus o infarto”.



Eppure, “solo il 20% di coloro che soffrono di insonnia persistente lo riferisce al medico di famiglia”, forse perché “temono che gli prescriva farmaci” oppure poiché “non lo reputano un fattore importante”. Il sonno, invece, è un aspetto importantissimo della nostra vita. Per Luigi Ferini Strambi, è buona norma dormire alle 6 alle 9 ore “però non conta la quantità, bensì la qualità” spiega nella sua intervista a ‘Oggi’. E per dormire correttamente consiglia anche una posizione più efficace delle altre.



Dormire bene, meglio coricarsi supini o su un fianco? La risposta dell’esperto

Sono in molti a preferire dormire supini, con la pancia e il volto verso l’alto. Per il professore Luigi Ferini Strambi si tratta però della posizione peggiore: “il sistema glinfatico non funziona bene in posizione supina – afferma – Bisogna dormire su un fianco”. Occhio anche a non andare a dormire né dopo aver mangiato né con la pancia tropo vuota: “la fame non va bene, provoca un calo eccessivo della glicemia”. Come spiega l’esperto a ‘Oggi’, la continua mancanza di sonno “aumenta di 2,5 volte il rischio di andare incontro” alla diagnosi di depressione, e “il risveglio precoce precede di un paio di settimane l’esordio della depressione unipolare. Invece il depresso bipolare non soffre di insonnia, anzi dorme tanto e sta sempre a letto”.



Luigi Ferini Strambi spiega che “la luce dei display inibisce il rilascio della melatonina, indispensabile per un buon riposo”. Infatti, “in un decennio i ragazzi sotto i 20 anni che hanno problemi di insonnia sono raddoppiati, dal 10% al 20%. Vanno a letto con due cellulari accesi, lasciando attive le notifiche, che provocano un sonno frammentato. Si coricano alle 4, dormono di mattina. Un’anarchia che li espone maggiormente al diabete e alle infezioni”. E sottolinea che “a Wuhan, dove iniziò la pandemia, si è constatato che i cattivi dormitori colpiti dal Covid hanno più probabilità di finire in terapia intensiva rispetto ai buoni dormitori”. Per chi lavora di notte, “nei turnisti sono in agguato ipertensione e altri disturbi cardiocircolatorie gastroenterici”. E approva il sonnellino pomeridiano, ma “solo se dura 20 minuti.