Non è la Rai il 30 giugno del 1995 chiudeva per sempre i battenti. Dopo quattro edizioni di grandissimo successo, il programma televisivo italiano ideato da Gianni Boncompagni e Irene Ghergo e diretto dallo stesso Boncompagni salutava per sempre il pubblico italiano lasciando però un vuoto incolmabile nell’immaginario collettivo. Alzi la mano chi, generazioni anni ’80 e ’90, non ha mai canticchiato almeno una volta la celebre sigla che faceva così “ma come è bello qui, ma come è grande qui, ci piace troppo ma…non è la Rai”. Non è la Rai ha segnato senza alcun dubbio la storia della televisione e dello spettacolo italiano diventando un vero e proprio cult per diverse generazioni. Da molti etichettato come un “Lolita Show”, Gianni Boncompagni e Irene Ghergo ebbero la geniale idea di mandare in onda sull’allora rete Fininvest, un programma con protagonista giovanissime ragazze che, subito dopo pranzo, si scatenavano tra balletti, performance canore e giochi. Quelle ragazze nel giro di poche settimane divennero il sogno di tantissimi adolescenti e ragazzi italiani ritrovandosi qualche anno dopo a lavorare nel mondo dello spettacolo. Il programma di Gianni Boncompagni, infatti, è stato una vetrina unica e al tempo stesso un trampolino di lancio per ragazzine come Claudia Gerini, Laura Freddi, Sabrina Impacciatore, Alessia Merz, Michela Andreozzi. E ancora: Romina Mondello, Antonella Mosetti, Pamela Petrarolo, Antonella Elia, Cristina Quaranta fino alla numero uno: Ambra Angiolini.
Ambra Angiolini la regina indiscussa di Non è la Rai
Non ne vogliano le altre ragazze di Non è la Rai, ma Ambra Angiolini è stata e resterà per sempre il volto iconico del programma di Gianni Boncompagni. La giovanissima all’inizio è una delle tante ragazzine del programma, ma ben presto si conquista un ruolo importantissimo diventandone la regina. Tutto ruota (quasi) intorno a lei: Ambra canta, balla e fa divertire tutti con il suo mitico gioco dello zainetto. Allora Ambra aveva soli quindici anni e fa discutere la sua conduzioni “pilotata” con tanto di auricolare al punto che la stampa la etichetta come “la ragazzina telecomandata” dal genio di Gianni Boncompagni. Due sono le edizioni affidate ad Ambra Angiolini che diventa un punto di riferimento per tantissime ragazzine che imitano il suo taglio di capelli e il suo look. Amatissima dal pubblico, Ambra è fortemente criticata dalla stampa e dai critici televisivi che la snobbano dicendo di lei “non sa fare niente, non ha opinioni”. Ricordando quel periodo della sua vita Ambra, oggi attrice bravissima e richiestissima, ha dichiarato: “la violenza dei commenti era inaudita. Boncompagni mi invitava a relativizzare. ‘Leggi almeno sei giornali, non fermarti sui titoli e soprattutto non fossilizzarti su una singola definizione’. Non era facile. All’inizio mi incazzavo, non capivo e mi offendevo. I giornali scrivevano e io imparavo a ragionare con la mia testa. Cercavo di capire dov’era il problema e stabilivo il modo di risolverlo”.