Ha tante cose da dire Massimo Giletti sulla sospensione di Non è l’Arena, ma questo non è ancora il momento giusto per parlare. Lo ha spiegato nel corso della sua trasmissione su RTL 102.5, condotta insieme a Luigi Santarelli. In chiusura di puntata ha affrontato la questione, per la quale è previsto tra l’altro domenica uno speciale su La7 di Enrico Mentana. «Vorrei dire tante cose, e verrà il giorno in cui potrò dirle. In questo momento ho tanto rispetto per i magistrati, data la situazione delicata. L’importante è avere la coscienza a posto, poi la verità verrà fuori», ha dichiarato Giletti.
Il conduttore stava preparando tre puntate importanti sulla strage di via D’Amelio, Marcello Dell’Utri e l’ex sottosegretario D’Alì. Massimo Giletti ha spiegato le ragioni del suo temporaneo silenzio: «Ho un contratto che mi vincola all’azienda in cui ho lavorato per sei anni, e per rispetto a questo contratto non posso parlare senza autorizzazione e chiarire in modo serio». Ma a RTL 102.5 ha colto l’occasione per ringraziare chi lo sta supportando e i suoi collaboratori. «Devo dire grazie alle centinaia di persone che continuano a mandarmi messaggi di sostegno, non per me ma per tutto il gruppo di lavoro».
MASSIMO GILETTI E IL RETROSCENA SU MARCELLO DELL’UTRI
Massimo Giletti si è poi lasciato andare ad un’amara riflessione: «Nel nostro Paese non è facile fare un certo tipo di televisione, che va a disturbare chi sta nei palazzi, ma bisogna avere il coraggio di farla. Quando c’è una situazione delicata, abbiamo il dovere doppio di andare nelle sedi corrette, io l’ho fatto, il resto sono chiacchiere». Il conduttore di Non è l’Arena ha fatto riferimento a «intercettazioni terribili» che lo riguardano. «Qualcuno di importante dice “Va chiuso Giletti”. L’ho letto su La Repubblica, Marcello Dell’Utri. Sono intercettazioni che fanno capire quanto quel lavoro era importante». Nei giorni scorsi sul quotidiano è emerso il retroscena su quanto accaduto alla vigilia della sentenza del processo d’appello per la trattativa Stato-mafia, con l’imputato Marcello Dell’Utri che si preoccupò delle trasmissioni in cui si parlava di Cosa nostra e dei complici dei boss. Il 24 giugno 2021 l’ex senatore di Forza Italia chiamò al telefono l’avvocata Enrica Mascherpa, responsabile dell’ufficio legale di Fininvest, accennando i suoi timori: la diffusione della puntata di Non è l’Arena, andata in onda pochi giorni prima. Ma la sospensione del suo programma non ferma comunque il lavoro di Giletti. «Noi non molliamo e continueremo a farlo. Lo devo alle persone che ci hanno seguito ma per rispetto dell’azienda per cui ho lavorato non posso dire altro, se non ringraziarla per ciò che mi ha fatto fare in questi ultimi anni», ha concluso a RTL 102.5.