Al pronto soccorso dell’ospedale policlinico di Modena, domenica 5 settembre 2021, si sarebbe verificato un clamoroso episodio di cronaca: una 24enne, affetta da congiuntivite, sarebbe stata respinta al triage del nosocomio da un’addetta ai controlli di una compagnia di vigilanza, che le avrebbe impedito l’accesso in quanto sprovvista di Green Pass, obbligatorio, però, esclusivamente per gli accompagnatori. A denunciare l’accaduto è stata la stessa giovane ai colleghi de “Il Resto del Carlino”.



La narrazione ha poi fornito ulteriori dettagli: in quel momento, alla rabbia per il soccorso negato alla ragazza, si è affiancata la lucidità del fidanzato, che ha cercato sul web l’indirizzo della farmacia più vicina per effettuare un tampone. “Ne ha trovata una, ma era quasi in overbooking. Troppi tamponi da fare, fino alle 20, e non c’era spazio per il mio”. Quindi, in un secondo momento, la donna ha scelto di rivolgersi al pronto soccorso oculistico, dove è stata accolta senza nessuna richiesta di certificazione verde. Ora, la paziente è intenzionata a sporgere denuncia, “perché non si ripetano più casi simili al mio, senza contare che, oltre al dolore, ho dovuto girovagare in cerca di una farmacia per fare un tampone”.



24ENNE SENZA GREEN PASS, IL PRONTO SOCCORSO LA RESPINGE: LA POLITICA INSORGE

Il caso, inevitabilmente, ha suscitato l’immediata reazione di alcuni partiti politici. Fratelli d’Italia, per esempio, ha domandato con un’interrogazione alla Giunta emiliano-romagnola “perché a una persona è stato chiesto il certificato verde per accedere al pronto soccorso del policlinico di Modena e perché la stessa, in un primo tempo, sia stata respinta da un addetto dell’accettazione”.

“La Regione ha recepito un decreto ministeriale ad agosto – ha commentato il consigliere regionale di FdI, Michele Barcaiuolo, le cui parole sono state riprese da Tgcom 24 –, ma non è scritto da nessuna parte che anche i pazienti debbano essere provvisti di certificato verde. Negare assistenza primaria è un fatto gravissimo, che sarebbe potuto degenerare e creare danni ingenti alla vista della ragazza. Per questo esigo che la giunta e l’assessore alla Sanità indaghino sull’accaduto attraverso un confronto col policlinico: quanto successo non deve ripetersi, il diritto alle cure non può essere condizionato da un pass”.