IL DOCUMENTO DEL VATICANO SULLE RAGAZZE MADRI E L’ACCESSO AI SACRAMENTI
La Chiesa stia più attenta alle situazioni delle ragazze madri o in generale alle donne single con figli, “giudicando” di meno e accompagnando di più: a dirlo è il Dicastero per la Dottrina della Fede, guidato dal cardinale Víctor Manuel Card. Fernández, in una lettera controfirmata da Papa Francesco (come già avvenuto di recente sui casi del battesimo ai trans e la sepoltura delle ceneri dei defunti), in risposta al vescovo di San Francisco de Macorís (Repubblica Dominicana). Il presule centroamericano aveva scritto nei mesi scorsi al Dicastero per far presente la problematica di alcune ragazze madri che si astengono dal ricevere la Comunione per paura del “rigorismo” del clero in Repubblica Dominicana.
In risposta alla lettera del 24 ottobre scorso, il cardinale Fernandez sottolinea come l’accesso ai Sacramenti sia sempre accompagnato e incoraggiato anche per le ragazze che si ritrovano ad avere avuto figli fuori da un matrimonio religioso: «Si nota che in alcuni Paesi sia i sacerdoti che alcuni laici impediscono, di fatto, alle madri che hanno avuto un figlio fuori dal matrimonio di accedere ai sacramenti e persino di battezzare i loro figli», scrive il Dicastero nella lettera pubblicata il 13 dicembre 2023, inserendo diversi riferimenti ai discorsi di Papa Francesco in merito a tematiche inerenti. Come ha spiegato infatti il Santo Padre incontrando il Comitato Organizzatore del Congresso Eucaristico Nazionale degli Stati Uniti, «l’Eucaristia è la risposta di Dio alla fame più profonda del cuore umano, la fame di vita vera: in essa Cristo stesso è realmente in mezzo a noi per nutrirci, consolarci e sostenerci nel nostro cammino». Fernandez aggiunge come le donne in tale situazione complicata «hanno scelto per la vita e conducono un’esistenza molto complessa a causa di tale scelta, dovrebbero essere incoraggiate ad accedere alla forza salvifica e consolatrice dei Sacramenti».
“LA CHIESA NON SIA DITTATORIALE”: IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO
Sempre riferendosi ad altre riflessioni di Papa Francesco in merito all’andamento di alcune chiese locali, il Dicastero per la Dottrina della Fede ricorda i tanti casi affrontati dall’allora cardinale Bergoglio quando era vescovo di Buenos Aires: «ci sono sacerdoti che non battezzano i figli delle ragazze single perché non sono stati concepiti nella santità del matrimonio. Questi sono gli ipocriti di oggi. Quelli che hanno clericalizzato la Chiesa. Quelli che allontanano il popolo di Dio dalla salvezza. E quella povera ragazza, che avrebbe potuto rimandare al mittente il suo bambino, ma ha avuto il coraggio di metterlo al mondo, va peregrinando di parrocchia in parrocchia per farlo battezzare». Addirittura il Papa ha più volte ricordato il coraggio di queste ragazze madri nel voler portare avanti la gravidanza, nonostante tutte le fatiche del caso: «So che non è facile essere una madre single, so che la gente a volte vi può guardare male, ma ti dico una cosa: sei una donna coraggiosa perché sei stata capace di mettere al mondo queste due figlie. Potevi ucciderle quando erano nel tuo grembo, ma hai rispettato la vita, hai rispettato la vita che avevi dentro, e Dio ti premierà per questo, ti premia».
Il Dicastero su stretta osservanza del Santo Padre ricordano come si debba tutti, all’interno della Chiesa, lavorare pastoralmente per far capire che il fatto di essere una ragazza madre «non impedisce l’accesso all’Eucaristia»: come tutti gli altri cristiani infatti, «la confessione sacramentale dei peccati commessi permette loro di accostarsi alla comunione. La comunità ecclesiale deve anche apprezzare il fatto che sono donne che hanno accolto e difeso il dono della vita che portavano in grembo e che lottano, ogni giorno, per crescere i loro figli». Il Vaticano fa poi riferimento alle situazioni ancora più complicate e controverse che vedono ragazze madri costrette alla prostituzione per poter sostenere la famiglia: qui la comunità cristiana è chiamata a fare tutto il possibile per aiutarle a evitare questo gravissimo rischio, «piuttosto che giudicarle duramente».
Da ultimo, è interessante il riferimento al Vangelo del Signore in merito all’episodio della adultera, dove spesso si sottolinea con forza il messaggio di Cristo dopo averla perdonata «va e non peccare più»: ecco il Dicastero per la Dottrina della Fede ribadisce che è vero, «Gesù invita sempre a cambiare vita, a rispondere più fedelmente alla volontà di Dio, a vivere con maggiore dignità». Ma allo stesso tempo questa frase di Gesù in realtà non costituisce il messaggio centrale di questa pericope evangelica, che è semplicemente l’invito a riconoscere che nessuno può scagliare la prima pietra. Per questo motivo Papa Francesco, riferendosi alle ragazze madri, afferma «nelle difficili situazioni che vivono le persone più bisognose, la Chiesa deve avere una cura speciale per comprendere, consolare, integrare, evitando di imporre loro una serie di norme come se fossero delle pietre, ottenendo con ciò l’effetto di farle sentire giudicate e abbandonate proprio da quella Madre che è chiamata a portare loro la misericordia di Dio». Resta dunque da ricordare – nell’ultima parte della lettera al vescovo dominicano – cosa Papa Bergoglio ha sottolineato con forza nel suo messaggio all’ultimo Sinodo sulla sinodalità, dove ha esaltato il volto femminile e materno della Chiesa denunciando «gli atteggiamenti maschilisti e dittatoriali di quei ministri che esagerano nel loro servizio e maltrattano il popolo di Dio».