Federico Rampini è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni della trasmissione “Stasera Italia” di Rete 4, condotta da Barbara Palombelli e andata in onda nella serata di mercoledì 1 giugno 2022. L’editorialista del “Corriere della Sera” è stato chiamato in causa per commentare l’andamento della guerra in Ucraina, avviata dalla Russia lo scorso 24 febbraio per mezzo di un’invasione armata che ha causato sin qui migliaia di morti e seminato terrore e distruzione a Kiev e in tutte le altre città del Paese dell’Est Europa, con immagini raccapriccianti che sono giunte fino ai nostri occhi.
A giudizio del giornalista, non sarà possibile placare l’ira funesta, per ricorrere a un’espressione cara a Omero, della Russia e di Vladimir Putin soltanto per mezzo delle sanzioni. In particolare, secondo Rampini il sesto pacchetto di sanzioni dell’Ue nei confronti della nazione sovietica è giunto non soltanto con ampio ritardo, ma anche “annacquato” dal veto minacciato dall’Ungheria di Viktor Orban. Più dettagliatamente, “l’Ue ha dimostrato la sua debolezza di sistema ma questo è un problema antico dell’Europa”.
FEDERICO RAMPINI: “PUTIN? LE SANZIONI NON HANNO MAI PIEGATO UN PAESE”
Sempre a “Stasera Italia”, Federico Rampini ha poi “rincarato la dose” per ciò che riguarda le sanzioni contro la Russia, sottolineando come queste non siano mai riuscite nella storia a piegare le resistenze di un singolo Paese. Ecco spiegato il motivo per il quale “non possiamo avere ragione di Putin” in questo modo, visto che stiamo continuando a pagare per il gas e, indirettamente, finanziando la guerra in Ucraina con i miliardi dell’Occidente. L’unica speranza è che “nel lungo periodo il sistema delle sanzioni possa funzionare, perché costringe i Paesi dell’Europa a diversificare le fonti di approvvigionamento”.
In conclusione, Federico Rampini non ha avuto esitazione alcuna nell’asserire che “siamo cascati nella trappola di Vladimir Putin, già vista con il leader sovietico Breznev”; infatti, la Russia “ha fornito per anni gas e petrolio a basso prezzo, creando così un legame sempre più stretto con l’Occidente fino alla dipendenza energetica da Mosca”.