DECRETO MILLEPROROGHE 2025 MANTIENE LE ESENZIONI SUL TERZO SETTORE: LE NOVITÀ SU NON PROFIT E 5XMILLE

Come da garanzie portate nelle scorse settimane dal Ministero dell’Economia e del Lavoro, nel mondo del Terzo Settore le ultimissime novità approvate dal Decreto Milleproroghe 2025 fanno prendere una netta boccata d’ossigeno per migliaia di realtà del non profit e, in generale, delle opere sociali. La nota del Forum Terzo Settore conferma quanto emerso dal decreto approvato dal CdM il 9 dicembre 2024: da un lato l’esenzione dell’Iva per il mondo del non profit viene prorogato fino al 2026, a cui si aggiunge la decisione di prorogare per tutte le onlus l’accesso al 5 per mille anche per l’anno 2025, attendendo l’imminente ingresso in vigore per le novità fiscale del Codice del Terzo Settore.



Nel dispositivo di legge che prevede tra gli altri punti anche lo stop alle multe per i lavoratori no vax e le polizze anti-calamità slittate per le aziende, lo spazio del non profit resta importante anche in termini di risorse messe a disposizione: il Governo tramite il MEF ha trovato le coperture per mantenere l’esenzione dell’Iva al Terzo Settore, ovvero quell’insieme di enti privati che senza scopo di lucro seguono servizi e attività sociali. Viene infatti prorogato al 1 gennaio 2026 il termine per il nuovo regime di esenzione Iva per le attività rese da tutti gli enti del Terzo Settore ai propri rispettivi associati: il passaggio che sarebbe dovuto scattare dopo Capodanno 2025, dal regime attuale di esclusione Iva a quello di esenzione, portava con sé nuovi oneri per vari enti del Terzo Settore, come ade esempio l’obbligo del registratore di cassa o anche l’apertura della partita Iva. Il Governo con il Decreto Milleproroghe ha rinviato almeno di un anno questo passaggio, lasciando un margine di tempo più ampio alle imprese per adempire agli oneri o comunque per tentare i vari strumenti di semplificazione/miglioramento delle questioni fiscali in capo al Terzo Settore.



FORUM TERZO SETTORE: “SOLLIEVO PER MIGLIAIA DI AZIENDE SOCIALI”. COSA PUÒ ANCORA CAMBIARE IN MANOVRA

Nella nota pubblicata sul sito del Forum Terzo Settore, la portavoce Vanessa Pallucchi non nasconde la soddisfazione per la decisione presa dal Milleproroghe 2025: «è una buona notizia che solleva da grande preoccupazione decine di migliaia di realtà sociali». Dal Governo al Parlamento, in attesa di novità sul Terzo Settore sulla Manovra del prossimo anno, il grido di allarme lanciato dagli enti no profit è stato di fatto ascoltato anche se le problematiche sul pagamento dell’Iva ad oggi resta uno scoglio da superare ancora pienamente.



Il Forum del Terzo Settore fin dagli scorsi mesi ha già presentato una proposta al MEF per modificare al meglio gli oneri fiscali delle opere non profit, in modo da non portare aggravio alcuno per le casse dello Stato ma evitando spese e oneri ingenti per lo stesso Terzo Settore, specie per le aziende più piccole con risorse anche molto limitate che devono completare una piena digitalizzazione. Come ha spiegato ancora Pallucchi al “Corriere della Sera”, molte delle realtà non profit con questo regime di cambiamento fiscale avrebbero visto un aggravio ingombrante considerato inutile dato che molte delle opere avrebbero comunque il diritto a non pagare l’Iva: «adempire alla tenuta dei libri», ad esempio, «porterebbe un aggravio importante rispetto a budget già risicati».

Ricordiamo infine che il passaggio da esclusione ad esenzione Iva per il Terzo Settore è una misura imposta dall’Europa, visto che già nel 2008 l’UE avviò una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese. Da ultimo, il Milleproroghe approvato dal CdM raggiunge un slittamento molto importante per la concessioni alle Onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) del 5xmille anche per l’intero anno 2025, sospendendo l’ingresso delle nuove misure fiscali previste dal Codice del Terzo Settore. Resta ora da capire se altri elementi presenti nella prossima Manovra, e non più nel Milleproroghe, saranno in grado di superare gli “impasse” denunciati dal Terzo Settore da anni: in primo piano, segnalano dal Forum, vi sono l’articolo 112 (sulla vigilanza degli enti del Terzo Settore) possibilmente da rimuovere, mentre viene richiesto un rifinanziamento del fondo per la povertà educativa minorile.