Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, non crede che sia possibile sostituire il gas russo in Europa, almeno nel breve periodo. La guerra in Ucraina ha fatto sì che i Paesi cercassero una via alternativa, ma al momento ciò non sembra del tutto attuabile. L’esperto ne ha parlato nel corso della puntata di L’aria che tira andata in onda mercoledì 20 aprile su La7.



“Siamo già in ritardo nel riempire le nostre scorte per l’inverno mai, non ce la faremo mai entro il prossimo anno. Servono 29 miliardi di metri cubi in dodici mesi. che non esistono nel mercato internazionale. Il primo produttore del mondo di gas sono gli Stati Uniti, che ce ne hanno promessi 15 per tutta l’Europa, che ne importa dalla Russia 155”, ha spiegato. I numeri, dunque, non mentono: la quantità di gas offerta fino a questo momento dagli Usa è insufficiente a coprire la richiesta dei Paesi che in precedenza venivano riforniti dai russi.



“Non si può sostituire gas russo”. Tabarelli avverte i cittadini

A fare le spese del fatto che non si può sostituire il gas russo con quello proveniente da altri Paesi come gli Stati Uniti saranno i cittadini: questo l’avvertimento di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, a L’aria che tira, in onda su La7. Il Governo, infatti, sta valutando di imporre delle temperature più alte ai condizionatori in estate e più basse ai caloriferi di inverno. La popolazione sarà chiamata al sacrificio. Ciò, tuttavia, probabilmente non basterà.

“Quanto possiamo risparmiare con le temperature sia sui condizionatori che sul riscaldamento? Se arriviamo a un miliardo di metri cubi (29 miliardi sono quelli che servono) è molto. Noi possiamo fare un embargo duro, ma dobbiamo avvisare i cittadini che sarà molto dura. Un razionamento sarà indispensabile. È giusto quello che stiamo andando a fare in Africa per trovare delle soluzioni alternative, ma ci vorranno anni”, ha avvertito l’esperto.