E’ decisamente inquientante il programma russo che è sbarcato recentemente su Youtube dal titolo I’m Not Gay, che tradotto significa “Non sono gay”. Si tratta di un reality show, come ricorda il sito di Dagospia, in cui tutti i concorrenti sono rigorosamente maschi, e dovranno dimostrare attraverso delle prove come ad esempio riconoscere il lato B di una ragazza o di un uomo al buio, di non essere omosessuali, evidenziando nel contempo la propria eterosessualità. Il programma dura otto puntate e ogni settimana ci sono delle eliminazioni, il concorrente che dimostra di essere stato meno virile.



La particolarità, come sottolinea ancora Dagospia, è che a condurre questo “show” è un politico che si è schierato apertamente contro il mondo LGBTQIA+, leggasi Vitaly Milonov, un membro della Duma, il noto parlamento russo. Fu proprio lui, l’anno scorso, a condurre una crociata nei confronti delle bambole genderless, oltre che annunciare la volontà di confinare e sterilizzare gli omosessuali, come se fossero dei gatti. In rete è stato pubblicato anche il promo, in cui si vede un ragazzo aggirarsi su una spiaggia e venire poi notato dagli altre bagnanti per la sua bellezza.



NON SONO GAY, IL PROMO E LE POLEMICHE PER IL REALITY SHOW RUSSO

Ad individuarlo anche il conduttore di Non sono Gay, accompagnato da alcune splendide ragazze armate di frusta, mazza e catene, come a voler punire fisicamente coloro che saranno beccati a guardare lo stesso uomo. “Ma, senza tener conto della parte finale – commenta Dagospia.com – proprio questo florilegio di giovani muscolosi che indossano intimo aderente sembra proprio l’opposto di un reality show omofobo, anzi è un chiaro richiamo alla serie tv The New Pope con Jude Law”.

In Russia non esistono diritti per la comunità LGBTQIA+ e sono persino vietate le rappresentazioni di orientamento sessuale e di genere al di fuori di quelle dominante. Qualcosa di simile vige in Ungheria, con una legge adottata dal premier Viktor Orban, mentre negli Stati Uniti, precisamente in Florida, è vietato affrontare questi temi nei primi anni della scuola elementare.