Non-stop, diretto da Jaume Collet-Serra
Giovedì 25 gennaio, in prima serata su Italia 1, a partere dalle 21,20, verrà trasmesso l’action-thriller Non-stop. La pellicola è diretta da un veterano dell’azione come lo spagnolo Jaume Collet-Serra, che ha trovato in Liam Neeson un protagonista ideale. Il regista di Non-stop è noto per La maschera di cera, Goal II – Vivere un sogno, Unknown – Senza identità, Paradise Beach – Dentro l’incubo e L’uomo sul treno – The Commuter. La produzione è statunitense, realizzata in lingua inglese e datata 2014, ed è distribuita nel nostro Paese da Buena Vista International, con la fotografia di Flavio Martinez Labiano, il montaggio di Jim May e le musiche di John Ottman.
Il protagnosta del film Non-stop è appunto Liam Neeson, che aveva già lavorato con Collet-Serra in Unknown – Senza identità. L’attore è stato candidato al Premio Oscar nel 1994 come miglior attore protagonista per Schindler’s List – La lista di Schindler. Viene affiancato da Julianne Moore, vincitrice dell’Oscar come miglior attrice nel 2015 per Still Alice e candidata per Boogie Nights – L’altra Hollywood, Fine di una storia, Lontano dal paradiso e The Hours. Completano il cast Scoot McNairy, Michelle Dockery, Nate Parker e Corey Stoll.
La trama del film Non-stop: chi è il terrorista?
In Non-stop, Liam Neeson interpreta William Marks, noto come Bill, un agente federale. Il poliziotto si trova su un aeroplano che sta volando da New York in direzione di Londra ed è seduto proprio accanto a Jen Summers.
La vicenda che scardina la tranquillità è la ricezione di un messaggio minaccioso che Bill legge sul proprio dispositivo. Seguono poi altri messaggi in cui viene richiesto al federale un riscatto. La richiesta è di versare una cifra pari a 150 milioni di dollari, altrimenti verrà giustiziato un passeggero ogni venti minuti.
L’agente è terrorizzato e prova a chiedere conforto a Jack Hammond, il suo collega, che però non crede al racconto e pensa che sia tutto uno scherzo. L’unica soluzione rimasta è cercare di individuare se c’è qualcuno con un cellulare che sta inviando quei messaggi. È proprio il collega ad utilizzare il dispositivo, perciò Bill lo segue fino al bagno e Hammond deve confermare di essere parte di questa banda, promettendo a Bill un po’ di denaro a patto che non riveli la situazione.
L’agente federale rifiuta l’offerta e c’è una intensa lite, con il collega che resta ucciso. Nel frattempo sono passati esattamente venti minuti e il primo passeggero che è stato ucciso è proprio Hammond. Quando Bill controlla i suoi messaggi, scopre che ha una valigia piena di droga.
Bill telefona dunque al proprio superiore e cerca di invitarlo ad accreditare i soldi ma emerge che il conto corrente su cui dovrebbero essere versati è intestato proprio a Bill.
Nei venti minuti successivi muore il comandante, che probabilmente viene avvelenato. Il federale continua a indagare e scopre che c’è una bomba a bordo, chiedendo ad alcuni passeggeri chi ha usato per ultimo il bagno, riuscendo a risalire al nome di Jen.
Le persone che si trovano sul volo guardano in live il telegiornale che sta raccontando la storia di Bill, un uomo con un passato non proprio roseo, definito come un alcolizzato disperato, che ha visto morire la propria figlia di soli 8 anni.
Accusare Bill diventa molto facile, perciò i passeggeri lo aggrediscono. Una persona, fortunatamente, corre in suo soccorso e Bill comunica a tutti che c’è una bomba a bordo, riuscendo poi a spostarla per creare meno danni. Successivamente si verrà a scoprire la verità sulla storia del vero dirottatore, per un film che è davvero carico di elementi narrativi…