Luciano Gattinoni, professore di Anestesia e Rianimazione presso l’Università di Goettingen, in Germania, è intervenuto nel pomeriggio di oggi, venerdì 7 gennaio 2022, ai microfoni di “News Live”, trasmissione in onda su TgCom 24. L’esperto, dopo avere risolto alcuni problemi relativi alla qualità del suo collegamento audiovisivo, ha voluto approfondire la questione connessa alla recrudescenza pandemica registrata in queste settimane in Italia e nel mondo, asserendo che “c’è un po’ di confusione, anzi, c’è una grossa confusione tra contagio e malattie. La malattia è diversa dal contagio. I contagiati non sono tutti malati”.
Il vaccino contro il Coronavirus è attualmente la sola arma utile a prevenire la malattia: “Occorre farlo, da sempre sono favorevole a una sua obbligatorietà, in quanto tutte le varie norme emerse fino a questo momento a livello governativo sembrano il frutto di una serie di compromessi. Il virus decide di fare cosa vuole, in questi mesi è cambiato per mezzo delle nuove varianti ed è cambiata la popolazione. Dopodiché, più o meno, non credo che le misure tra i vari Paesi siano molto diverse fra loro. Fa sorridere pensare di essere immuni a quello che succede o è già successo in altre nazioni”.
LUCIANO GATTINONI: “CHI HA UN’IDEOLOGIA CONTRARIA AL VACCINO FINISCE PER ESSERE GROTTESCO”
Nel prosieguo del suo intervento ai microfoni di TgCom 24, il professor Luciano Gattinoni ha effettuato un’ulteriore precisazione circa l’importanza del vaccino, che “diminuisce il rischio di ammalarsi e poi diminuisce gradualmente il rischio di malattia. Noi veniamo quotidianamente in contatto con tantissimi germi e non ci ammaliamo perché le nostre difese sono pronte. È difficile accettare il concetto di probabilità e di rischio, ma se non si riesce a fare questo, si prendono cantonate”.
Ma è lecito, ad oggi, temere ancora la vaccinazione? “Avere paura della vaccinazione riflette evidentemente qualche timore ancestrale che non ha ragione d’essere. Lasciamo perdere poi la resistenza al vaccino per ideologia. Quando il ridicolo diventa tragico, si definisce grottesco”.