Nove omicidi in due decenni: sono questi i numeri, impressionanti, della faida di Noragugume, paesino situato in provincia di Nuoro, in Sardegna, dove la striscia di sangue “inaugurata” alla fine degli anni Novanta sembra voler proseguire senza soluzione di continuità. L’ultima vittima in ordine cronologico ha il nome e il volto di Luigi Cherchi, allevatore di 67 anni e fratello di Giuseppe e di Salvatore, a loro volta freddati quattro lustri orsono. Non solo: Giulio, altro fratello di Luigi Cherchi (la cui morte è avvenuta lungo la strada provinciale 33 in direzione di Ottana, ndr), era stato condannato per un’altra uccisione, avvenuta sempre nel contesto di questa lunga faida in landa sarda.
In occasione del delitto più recente, sono intervenuti sul posto i carabinieri di Ottana e quelli del reparto operativo di Nuoro, congiuntamente al magistrato di turno della Procura di Oristano. Soltanto lo scorso 29 agosto, a Orune, era stato assassinato nel suo ovile un allevatore di 74 anni, Mauro Antonio Carai, raggiunto da dieci coltellate.
NORAGUGUME, LA FAIDA CHE DURA DA VENT’ANNI. IL SINDACO: “CI DOBBIAMO RIALZARE”
La faida di Noragugume, località di circa trecento anime, rappresenta una pagina senza dubbio spiacevole nella storia contemporanea della Sardegna, tanto che il sindaco, Rita Zaru, ha rilasciato alcune dichiarazioni a seguito di quest’ultimo episodio, riprese da “Quotidiano Nazionale”: “La notizia mi è arrivata mentre ero in riunione a Sassari per parlare dei bei progetti per questo paese e devo dire che mi è crollato il mondo addosso”.
Attutito il colpo, però, deve arrivare giocoforza il momento della svolta e, su questo aspetto, il primo cittadino ha dimostrato di non nutrire alcun dubbio di sorta: “Ci dobbiamo rialzare. Per questo mi sento di chiamare tutta la comunità a un gesto di responsabilità e serietà: diamoci da fare in fretta, proseguiamo nei nostri progetti per il paese. A chi ci guarda dall’esterno, invece, chiedo per favore di non identificarci con la faida. Noragugume è un paese piccolissimo, ma è una comunità ospitale, piena di gente laboriosa e onesta, che merita di cancellare in fretta un passato nel quale il paese non si riconosce”. Infine, un pensiero a Luigi Cherchi, che il sindaco Rita Zaru ricorda come un uomo “abbastanza ritirato” e “mite”, che ultimamente “si vedeva poco in giro. Spero che i responsabili vengano identificati al più presto”.