Il Nord Corea sta posizionando decine di migliaia di mine antiuomo al confine con il Sud, la notizia arrivata da Seoul, come anticipato dal quotidiano Insiderpaper, ha fatto scattare subito un allarme con la conferma che già ci sarebbero diverse vittime tra i soldati. Come hanno dichiarato fonti del governo, questa operazione infatti sta costando la vita a numerose persone, soprattutto a chi lavora per piazzare le mine in condizioni disumane, viste anche le alte temperature, ma anche a causa delle esplosioni improvvise che si sono già verificate almeno una decina di volte.



Il Ministero della Difesa della Corea del Sud ha pubblicato una nota nella quale afferma: “Nonostante il caldo soffocante e la stagione dei monsoni, l’esercito nordcoreano ha piazzato mine e eretto recinti lungo le aree della prima linea“, aggiungendo: “Si stima che le nuove miniere siano decine di migliaia“. A dimostrazione di quanto sta accadendo, lo stesso Ministero ha diffuso immagini scattate proprio al confine con il Nord Corea nelle quali si vedono le scatole di legno all’interno delle quali sono contenute le mine antiuomo e soldati che trasportano compagni feriti o morti in barella.



Nord Corea posiziona nuove mine antiuomo al confine con il Sud, Seoul: “Decine di soldati già morti per esplosioni”

Il governo del Nord Corea ha intensificato le operazioni di difesa del confine piazzando migliaia di nuove mine antiuomo. Un progetto che,  come confermano da Seoul, starebbe costando la vita a numerose persone impiegate e soprattutto soldati. La denuncia dal Ministero della Corea del Sud che ha pubblicato una nota di avvertimento corredata da foto. Nelle dichiarazioni il Ministro ha affermato che: “I soldati nordcoreani mobilitati per questo scopo hanno vissuto in condizioni inadeguate, senza pause o cambi di servizio, lavorando in media dalle 12 alle 13 ore al giorno“.



Il rafforzamento del campo minato al confine è la conferma che i rapporti tra i due stati sono ai minimi termini. Le relazioni in particolare sono iniziate a deteriorarsi ulteriormente dopo le dichiarazioni di Kim Jong Un, che aveva detto in un discorso pubblico: “La Corea del Sud è il nostro principale nemico”, chiudendo poi le agenzie che lavoravano alla riunificazione. Tutto ciò si aggiunge all’aumento dei test sulle armi nucleari del Nord Corea, che è stato anche accusato recentemente di aver inviato gli stessi ordigni in Russia per essere usati nel conflitto con l’Ucraina.