Nord Stream, la mano della Russia dietro gli attacchi?
Le ipotesi che vorrebbero la Russia dietro il sabotaggio del gasdotto Nord Stream fanno infuriare il Cremlino. Nella giornata di mercoledì, la Russia ha definito “stupide e assurde” le accuse che vorrebbero la mano di Putin dietro ai danni al gasdotto europeo, definito come “un atto deliberato” dall’Unione Europea.
“È abbastanza prevedibile e anche prevedibilmente stupido dare voce a questo tipo di narrazioni – prevedibilmente stupido e assurdo”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. L’Ucraina ha infatti affermato che le fughe erano un “attacco terroristico” proveniente Mosca. I sabotaggi sono avvenuti su tre linee offshore del gasdotto Nord Stream: questo ha portato non solo a gravi danni ma anche all’impossibilità di stimare quando sarà possibile ripristinare il funzionamento delle reti del gas.
Nord Stream, danni in 3 punti del gasdotto
Gli attacchi al gasdotto Nord Stream hanno portato a danni “senza precedenti”. I sabotaggi sono avvenuti contemporaneamente su tre linee offshore del gasdotto Nord Stream. A dichiararlo è stata la stessa azienda, che ha anche comunicato l’impossibilità di stimare le tempistiche di ripristino della capacità operativa del sistema di reti del gas. Le prime due perdite si sono verificate sul gasdotto Nord Stream 1 Russia-Europa nel Mar Baltico, mentre poche ore dopo un incidente simile si è verificato sul suo gasdotto gemello, il Nord Stream 2.
Il ministro danese del clima e dell’energia, Dan Jorgensen, ha chiesto “livelli più elevati di vigilanza nel settore elettrico e del gas”. Inoltre la premier danese Mette Frederiksen ha spiegato che le perdite dovrebbero durare “almeno una settimana” e che sono state causate da “atti deliberati”. Anche il Governo tedesco ha spiegato che i gasdotti sono stati danneggiati da attacchi. Il quotidiano Tagesspiegel ha aggiunto che “si è verificato un calo di pressione nei due gasdotti a breve distanza l’uno dall’altro”.