Spuntano nuove piste sul sabotaggio ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, sul quale sta attualmente indagando una procura tedesca. Sulle pagine del quotidiano americano Washington Post, citato dal Fatto Quotidiano, è stata pubblicata una nuova inchiesta, condotta grazie all’aiuto di una fonte interna alla procura, che avrebbe svelato alcuni retroscena dell’inchiesta in corso.



In particolare, dopo le supposizioni che volevano che a sabotare il Nord Stream fosse stato il piccolo yacht di 16 metri chiamato Andromeda, ora sembra che siano spuntate nuove imbarcazioni, e probabilmente anche un sommergibile. I sospetti attorno all’Andromeda erano scattati quando a bordo erano stati trovati, su di un tavolino, alcuni rimasugli di esplosivo. Tuttavia, la procura tedesca ora sembra sempre più convinta che le sei persone a bordo dell’Andromeda, oltre alle dimensioni stesse dell’imbarcazione, non fossero sufficienti a far esplodere il Nord Stream. Sei persone ci avrebbero impiegato troppo tempo a trasportare tutto l’esplosivo necessario a 50 metri di profondità, e quasi certamente qualcuno avrebbe notato la barca ferma in alto mare per troppo tempo.



Chi ha sabotato il Nord Stream?

L’idea che a sabotare il Nord Stream sia stata l’Andromeda non è stata accantonata, seppur ora viene trattata più come un tentativo di depistaggio. Sarebbe potuta servire, magari, come distrazione, mentre una o più imbarcazioni secondarie lavoravano al sabotaggio, forse coordinante anche da un sommergibile. L’imbarcazione Andromeda, inoltre, batteva bandiera ucraina, ma era stata noleggiata da una compagnia polacca.

Insomma, gli inquirenti che indagano sul sabotaggio al Nord Stream tengono gli occhi puntati sull’Ucraina e sulla Polonia, che tuttavia ovviamente negano il loro coinvolgimento. Da un lato la Polonia si è sempre espressa contro l’idea che Germania e Russia godessero di un gasdotto comune, mente dall’altro l’Ucraina non voleva perdere le commissioni sul gas che dalla Russia, passando sul territorio Ucraino, arrivava in Europa. Sospette, infine, in merito al sabotaggio del Nord Stream sarebbero alcuni intercettazioni di persone pro-Ucraina che discutevano di attaccare il gasdotto con l’entourage di Zelensky. Alcuni messaggi dell’entourage, però, avvisavano gli interlocutori che l’azione avrebbe potuto compromettere il supporto occidentale, e soprattutto quello tedesco, a Kiev.