Tra le voci più ascoltate nel centrodestra per quanto riguarda la giustizia, Carlo Nordio non risparmia critiche a Giorgia Meloni per quanto riguarda la questione migratoria. «Blocco navale, tolleranza zero eccetera sono espressioni comprensibili nell’eccitazione della competizione elettorale, ma poi vanno confrontate con la realtà e le leggi internazionali», dichiara l’ex magistrato nella procura di Venezia nell’intervista rilasciata a Domani. Ma punzecchia anche la sinistra, ricordando che una risposta l’ha data vent’anni fa la legge Turco-Napolitano. «In Italia si entra con un permesso, chi è irregolare viene espulso e chi resta dopo l’espulsione viene punito. Ma non è ma stata applicata in concreto. Ora generalmente si danno risposte ideologiche o emotive».
Indicato dalla leader di Fratelli d’Italia come presidente della Repubblica a gennaio, Carlo Nordio ora finisce nel toto-ministri. «Ho sempre detto che un magistrato non dovrebbe mai candidarsi, soprattutto se, come me, ha diretto inchieste nei confronti di politici». Ma non esclude incarichi tecnici. A proposito delle elezioni politiche, non ritiene ci sia un pericolo fascista. «Non vedo proprio l’onorevole Meloni nel ruolo di un tiranno. (..) Aggiungo che è un peccato che il centrosinistra reciti queste litanie petulanti». Inoltre, Nordio boccia una proposta di legge di riforma costituzionale presentata da Fdi nel 2018 per cancellare dalla Costituzione i riferimenti all’Ue, mettendo in discussione la superiorità del diritto comunitario su quello interno. «Non credo proprio che sia una riforma urgente né fattibile».
CARLO NORDIO SULLE RIFORME PROPOSTE
Per quanto riguarda invece la riforma costituzionale di tipo presidenzialista ventilata dal centrodestra, Carlo Nordio auspica che sia liberale e coerente. Di sicuro è a favore: «Credo che in una nuova assemblea Costituente un centinaio di saggi dovrebbero sedersi a tavolino e, “frigido pacatoque animo”, esaminare ogni possibilità. L’elezione diretta del Capo dello Stato potrebbe esser un’opzione ragionevole. È una delle proposte della Fondazione Luigi Einaudi, alla quale mi onoro di appartenere», afferma a Domani. Per l’ex magistrato non c’è neppure il rischio di derive autoritarie o di cancellazione dei diritti, come quelli civili. «I diritti civili sono un patrimonio acquisito e condiviso, anche se molte leggi, o proposte di legge, erano e sono a mio avviso tecnicamente criticabili. Ma nella sostanza l’orientamento del Paese e dell’opinione pubblica verso una sempre maggior libertà individuale è irreversibile».
Oltre ad essere favorevole alla separazione delle carriere tra magistrati, che rientra nel programma del centrodestra, Carlo Nordio ritiene sia necessario fare passi avanti rispetto alla riforma Cartabia. «L’unica soluzione è il sorteggio, da effettuarsi nell’ambito di un canestro composto di magistrati anziani, docenti universitari di materie giuridiche e presidenti degli ordini forensi. (..) Solo così si spezzerebbe il vincolo tra eletti ed elettori che ha condotto alla lottizzazione delle cariche e agli accordi occulti e anomali». La riforma più impellente, comunque, riguardo la giustizia è quella del codice penale, «fascista», e del codice di procedura penale, «ormai frantumato e incoerente».