IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA NORDIO DIFENDE LA RIFORMA E RILANCIA SULLA LOTTA ALL’EVASIONE

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio non legittima alcuna evasione fiscale, anzi dice l’esatto contrario: a dispetto di quanto sostenuto da giorni sulle prime pagine di molti quotidiani, il Guardasigilli – nell’occhio del ciclone per la sinistra dopo aver approvato la prima fase di riforma della giustizia che tende ad abolire il reato di abuso d’ufficio e stringere su appello e intercettazioni – respinge su tutta la linea l’accusa piovutegli addosso di voler “legittimare” gli evasori fiscali. E anzi, rilancia: «non ho mai legittimato gli evasori».



Intervistato dal “Corriere della Sera” il Ministro in evidenza in queste ultime settimane difende la riforma appena approvata e lancia messaggi di “fuoco” a magistratura e opposizioni che continuano a contestarlo: «C’è modo e modo di dissentire dai disegni di legge e dal tenore delle sentenze. Nel caso di questa riforma sono stati usati termini molto forti ancor prima che il testo fosse noto – spiega Nordio -. Vorrei che si abbassassero i toni da parte di tutti». La nuova polemica era sorta, a seguito del Ddl Giustizia, con l’intervento assieme al viceministro del MEF Maurizio Leo al convegno sul sistema sanzionatorio nella Riforma Tributaria lo scorso 19 giugno a Milano: «Se l’imprenditore onesto decidesse di assoldare un esercito di commercialisti dicendo loro ‘io pago fino all’ultimo centesimo di imposte e pago voi e voi mi dovete far dormire sonni tranquilli’ non ci riuscirebbe, perché comunque qualche violazione verrebbe trovata». Oltre alla giustizia conciliativa da riprendere in mano, serve anche una giustizia preventiva, ovvero «un accordo tra il cittadino e lo Stato creditore di tributi, affinché una volta trovato l’accordo su quella che è l’imposta da pagare, con una bollinatura, il cittadino dorma sonni tranquilli». Infine, le parole incendiarie poi usate dalla stampa per attaccarlo: «Sono stato in magistratura fino al 2017 e non ho mai visto un evasore in manette. Il che significa che o qualcosa non ha funzionato o si parte da un principio sbagliato. Cioè che la legge penale abbia un effetto dissuasivo repressivo. Tuttavia il criminale quando decide di delinquere non va a spulciare il codice penale per vedere la pena, pensa sempre di farla franca. Tutto questo ha provocato però una serie di processi penali assolutamente inutili, dannosi per tutti»



NORDIO “STRIGLIA” SCHLEIN: “INGANNATA DA TITOLI DI GIORNALE. NON LEGITTIMO GLI EVASORI”

Dai magistrati agli editoriali, fino alla segretaria del Pd Elly Schlein, si era subito alzato il coro di proteste contro il Ministro Nordio: «Non so quale sia l’idea di futuro del governo, in questi mesi avete colpito i più fragili e i più poveri e sono preoccupata per le dichiarazioni di Nordio che legittimano l’evasione fiscale. Ci faccia capire se la linea del governo Meloni è quella di usare la clava per i poveri e fare le carezze agli evasori, perché noi non siamo d’accordo», aveva detto ieri la leader Pd alla Camera. Pronta la risposta del Guardasigilli oggi sul “CorSera”: «Ho letto che la segreteria del Pd Elly Schlein – esordisce il ministro – sostiene che legittimo gli evasori fiscali ma è stata tratta in inganno da alcuni giornali che hanno volutamente alterato le cose dette da me alla Luiss».



L’attacco di Nordio a quel punto è netto: «Hanno proprio alterato le mie parole, pronunciate tra l’altro davanti al procuratore di Milano». Ma allora cosa intendeva il Ministro della Giustizia se non la “giustificazione” dell’evasione? Ecco che Nordio lo spiega ai microfoni del “Corriere”: «il nostro sistema tributario è così impazzito che anche l’imprenditore più onesto è sempre esposto ad indagini. È questo sistema che giustifica gli evasori, non chi come me lo denuncia». Combattere l’evasione fiscale non è cosa semplice ma l’intento del Governo è dato: «L’evasione – sostiene Nordio – si combatte con una semplificazione normativa e un rapporto più certo e leale tra Stato e contribuente». Il titolare di Via Arenula rivendica poi la bontà degli interventi nel Ddl Giustizia – dall’abuso di ufficio alle intercettazioni – ma annuncia presto interventi anche sui reati contro la pubblica amministrazione: «l’intero complesso dei reati contro la pubblica amministrazione dovrebbe essere rivisitato. Lo abbiamo già fatto con il traffico di influenze, adeguando meglio la fattispecie ai principi di tassatività, specificità e chiarezza. Attualmente è così evanescente da essere inapplicabile. Il nostro Ufficio legislativo ha fatto un lavoro certosino, valutando i pro e i contro di ogni innovazione, secondo un determinato indirizzo politico che, come sempre, è il frutto di valutazioni tra le varie componenti».