EMERGENZA CARCERI, NORDIO: “UMANIZZARE LA PENA”
Né l’amnistia né l’indulto sono per Carlo Nordio la soluzione all’emergenza carceri. Possono essere segni di forza, non come provvedimenti per svuotare le carceri, perché in questo caso sarebbero “manifestazioni di debolezza“. Il ministro della Giustizia ne ha parlato a Libero, in un’intervista in cui traccia una rotta che appare diversa da quella proposta dal vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, il quale tramite i microfoni dell’Avvenire ha invece suggerito l’indulto parziale.
Per Nordio non bisogna mandare alcun segnale di impunità, invece bisogna “umanizzare” la pena con attività in carcere o modi diversi per scontrare la propria pena. Infatti, il Guardasigilli è al lavoro con il resto del governo. Per quanto riguarda l’emergenza suicidi, si tratta di un fenomeno che per Nordio non ha legami con il sovraffollamento, ma a fattori psicologici.
Quindi, l’obiettivo è migliorare il sostegno psicologico. Sempre a proposito di sovraffollamento, bisogna anche tener conto del fatto che oltre un terzo dei detenuti è di fatto composto da immigrati privi di occupazione.
SOVRAFFOLLAMENTO CARCERI, IL PIANO DEL GOVERNO
Di amnistia e indulto ha parlato Papa Francesco, ma Carlo Nordio va verso un’altra direzione, in cui bisogna trovare un equilibrio. Il ministro della Giustizia, parlando di “umanizzazione della pena” nell’intervista a Libero, fa riferimento a comunità e modalità per consentire la detenzione domiciliare ai tossicodipendenti o alle persone condannate per reati di allarme sociale minore. Il perdono non è automatico, ma frutto di un processo, anche a livello religioso.
Entrando nel merito del piano del governo, ci si può soffermare sull’idea di creare delle strutture per gli stranieri che non hanno una dimora. La proposta nasce dalla consapevolezza che ci sono migliaia di detenuti che potrebbero essere mandati agli arresti domiciliari, ma ciò non è possibile in quanto appunto non hanno un domicilio dove scontare la loro pena.
Un’altra idea è quella far scontare in patria la pena ai detenuti stranieri. Ma Nordio non trascura neppure l’importanza della presunzione d’innocenza, che deve prevalere rispetto alla carcerazione preventiva.
Per quanto riguarda Marco Doglio, nominato commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, il ministro garantisce che il progetto a cui sta lavorando sta per essere completato e diventerà presto esecutivo, con l’obiettivo di ristrutturare le carceri e adattare gli edifici compatibili con la detenzione.