NORDIO SFERZA IL PARLAMENTO SU GIUSTIZIA E INTERCETTAZIONI: “NON SIATE SUPINI AI PM”
Il giorno dopo l’informativa al Senato, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio torna in Parlamento illustrando questa volta alla Camera dei Deputati la sua relazione sullo stato della giustizia in Italia. È inevitabile che il tema “caldo” resta quello della lotta alla mafia, in particolare alla Cosa Nostra rimasta colpita a freddo dall’arresto del superboss Matteo Messina Denaro, alla cui cattura Montecitorio ha dedicato un lungo standing ovation. Nordio però non fa facili entusiasmi e punzecchia subito il Parlamento sottolineando che in primo luogo la lotta alla mafia è tutt’altro che vinta, in secondo luogo che gli attacchi giunti in questi giorni da opposizioni e alcuni magistrati rischiano di essere profondamente pretestuosi.
«È normale che ci siano colleghi che avendo sempre fatto i pm antimafia abbiano una visione estremamente severa di questi problemi. Ma l’Italia non è fatta di pm e questo Parlamento non deve essere supino e acquiescente a quelle che sono le posizioni dei pubblici ministeri», sottolinea il Guardasigilli replicando a tono a chi in questi giorni, dopo l’arresto di Messina Denaro, ha messo alla gogna il Governo per l’intenzione di riformare l’istituto delle intercettazioni. «Se non interverremo sugli abusi delle intercettazioni cadremo in una democrazia dimezzata», aggiunge Nordio facendo ben capire che il problema non è il loro utilizzo (sempre che serva per cercare i presunti colpevoli e non per mettere alla “berlina” l’imputato del caso cercando tra centinaia di intercettazioni le prove giuste) ma la pubblicazione sui giornali prima dei processi.
ERRORI GIUSTIZIA E RIFORMA ORLANDO: COSA HA DETTO IL MINISTRO NORDIO ALLA CAMERA
Non solo, come già detto nella lunga intervista a Radio24 due giorni fa, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha gioco semplice nello smontare la polemica sulle intercettazioni di mafia: «non ho nessuna intenzione e nessuno vuole toccare minimamente le intercettazioni che riguardano terrorismo, mafia e quei reati che sono satelliti nei confronti di questi fenomeni perniciosi. Se non si spiegano queste cose continuerà un dialogo tra sordi». Il tema è semmai l’intervento su altri reati dove intercettazioni preventive vengono date in pasto ai media da pm e funzionari “compiacenti”. Altra stoccata data al mondo della giustizia e al rapporto con la politica, Nordio la riserva sul tema degli errori giudiziari: «Quando si parla di giustizia, bisogna parlare anche di errori giudiziari». In Aula, non con qualche brusio dai banchi di Pd e M5s, il Ministro della Giustizia cita i casi dei generali Ros Mario Mori e Gianpaolo Ganzer: «l’ex comandante del Ros dei Carabinieri, il generale Mario Mori, sottoposto per 17 anni ad un processo penale nel quale e stato assolto alla fine con formula piena, con una carriera rovinata e senza che nessuno lo abbia risarcito».
Nordio ricorda poi anche l’altro caso del generale Ganzer, «condannato in primo grado per un reato che non esisteva, alla fine assolto. Ma vi pare che questa sia giustizia? Vi pare – ha concluso – che sia civile che uno Stato metta sotto processo i suoi piu fedeli servitori, che vengono estromessi dalle cariche importanti?». L’intervento alla Camera ha poi visto il Ministro sottolineare i correttivi da applicare alla riforma Cartabia, bocciando invece in toto la precedente riforma Orlando: rispondendo ad una critica mossa da un parlamentare dell’opposizione ieri al Senato, Nordio rileva «A suo avviso dopo la riforma Orlando del 2020 sulle intercettazioni il problema sarebbe stato risolto. Peccato che qualche settimana fa in Veneto sono state diffuse intercettazioni che riguardano il governatore del Veneto e altre persone assolutamente estranee alle indagini. Questo dimostra il fallimento di quella legge». Per quanto riguarda invece la riforma Cartabia, Nordio conclude in Aula «ha creato criticità alle quali questo governo cercherà di rimediare con un intervento chirurgico e immediato».