Norina Cristofoli e Francesco Baracca: il primo incontro

Norina Cristofoli è stata una cantante lirica, ma anche l’ultimo amore del falco Francesco Baracca, l’asso degli assi dell’aviazione italiana. La loro storia rivive nel film-fiction che racconta l’eroismo di questo tenente e dei suoi aviatori durante la Prima Guerra Mondiale. Il loro impegno, la loro forza e coraggio sono state le basi per la nascita dell’Aeronautica militare, il 28 marzo 1923. Un docu-film, diretto da Mario Vitale con la consulenza storica di Paolo Varriale e i costumi di Paola Bonucci, è un omaggio che la Rai vuole fare per  festeggiare i 100 anni della nascita dell’Aeronautica. L’incontro tra Norina e Francesco è avvenuto nel 1971 a Udine in occasione di un ballo. Lei era un’adolescente giovane e graziosa. Lui un ufficiale alto, con i baffi, di buona famiglia.



Un incontro fugace, visto che a separarli è stata la Grande Guerra. Baracca, infatti, era l’Asso degli Assi Francesco Baracca, il più valoroso pilota da caccia dell’aeronautica italiana nel primo conflitto mondiale, morto cent’anni fa sul Montello, difendendo a bordo del suo velivolo la linea del Piave.

Norina Cristofoli e Francesco Baracca: un grande amore

L’incontro tra Francesco Baracca e Norina Cristofoli c’è stato pochi mesi prima della partenza dell’Asso degli Assi per la Grande Guerra. I due si sono incontrati ed è scattata subito la scintilla. Norina era una ragazza di appena sedici anni costretta a lasciare la sua terra, il Friuli, per trasferirsi a Milano per la guerra. Nonostante la guerra divise il loro amore, i due continuarono a mantenerlo vivo con una fitta corrispondenza di lettere. Molte di queste sono andate perse, fatta eccezione per le lettere che Baracca scrisse a Norina che ha conservato fino alla morte. Tredici scritti che Norina, poi diventata una celebre cantante lirica, lascia ad una carissima amica.



Le lettere vengono poi recuperate a metà degli anni ’90 da Eugenio Barbera che raccoglie tutta una serie di documentazioni nel volume “Baracca. L’ultimo amore”. L’ultima lettera di Baracca, risalente al 4 giugno 1918, riporta: “sono tutto il giorno sul campo, non scrivo più a nessuno”.

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