La Norvegia, quello che viene considerato il più grande produttore di gas naturale in Europa, nonché il vero e proprio paradiso delle auto elettriche visto il suo altissimo tasso di diffusione delle auto green, ha assegnato negli scorsi giorni 62 nuove licenze per quanto riguarda la ricerca e l’estrazione di petrolio e di gas nel Mare del Nord, ma anche nel Mare di Norvegia, e infine, nel Mare di Barents, i tre mari che bagnano il Paese scandinavo. Come detto sopra, la nazione è nota per la sua forte impronta green ma nel contempo è sempre stata una delle grandi protagoniste della corsa al petrolio del Vecchio Continente, una doppia faccia della medaglia che spesso e volentieri ha scatenato le organizzazioni ambientaliste, così come avvenuto appunto in queste ore.
Della vicenda se ne è occupato nella giornata di ieri il quotidiano francese Le Monde, specificando che, delle 62 licenze ne hanno beneficiato 24 compagnie, fra cui alcuni giganti del settore, leggasi i norvegesi Equinor e Aker BP, nonché alcune aziende internazionali, vedi TotalEnergies e Shell, famose in tutto il mondo. Le licenze assegnate in questi giorni fanno parte del più grande lotto da parte del Paese scandinavo da quattro anni a questa parte in aree che vengono definite “mature”, ovvero, ampiamente esplorare, così come riferito dalle autorità. Anche due anni fa, nel 2022, vennero attribuire 47 concessioni, ma per superare la quota 62 bisogna tornare indietro al 2020. Terje Asland, il ministro dell’Energia della Norvegia, ha diffuso un comunicato spiegando che: “L’assegnazione delle licenze è importante per l’occupazione, la creazione di valore e per garantire che la Norvegia rimanga un fornitore stabile di energia per l’Europa”.
NORVEGIA, CONCESSE 62 NUOVE LICENZA PER LA RICERCA DI PETROLIO E GAS: IL PAESE VUOLE ESSERE LEADER
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina a seguito dell’invasione dei russi e della riduzione delle forniture da Mosca, la Norvegia ha assunto il ruolo di principale fornitore di gas naturale in Europa, una posizione che ovviamente lo stesso Paese non vuole perdere, mantenendo alta la produzione.
Come detto sopra, però, gli ambientalisti hanno storto un po’ il naso e Truls Gulowsen, leader della sezione norvegese di Friends of the Earth, ha commentato: “Alla Cop28 di Dubai, i Paesi del mondo hanno concordato di garantire una transizione dal carbone, dal petrolio e dal gas. Ma la Norvegia sta facendo esattamente il contrario”. Negativo anche il parere del WWF secondo cui è “completamente retrogrado” che il governo “faccia sprofondare ancora di piu’ la Norvegia nella sua dipendenza dal petrolio”.