La Norvegia riassapora la normalità dopo 561 giorni di restrizioni. Da domani verranno eliminate tutte le restrizioni introdotte per arginare la pandemia Covid, anche il distanziamento sociale. Lo ha annunciato la premier Erna Solberg, che aveva rinviato questo momento a causa di alcuni ricorrenti focolai di infezioni. Ma ora c’è l’ufficialità, quindi potranno riaprire i locali notturni e i ristoranti tornare alla loro piena capacità. «Ora è giunto il momento di tornare ad una normale vita quotidiana. In breve, ora possiamo vivere normalmente», ha spiegato la premier. Merito anche dell’andamento della campagna vaccinale. Secondo l’Istituto di sanità pubblica norvegese, circa il 76% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, invece il 67% è completamente vaccinato.



«Ora siamo in una nuova fase in cui dobbiamo considerare il coronavirus come una delle numerose malattie respiratorie con variazioni stagionali», ha spiegato Geir Bukholm, direttore della Divisione di controllo delle infezioni e salute ambientale dell’Istituto norvegese, come riportato da VG. Questo, appunto, perché la stragrande maggioranza delle persone a rischio è protetta. Anche se il coronavirus continua a circolare, la pressione sugli ospedali è bassa.



NORVEGIA, ADDIO RESTRIZIONI: “MA PANDEMIA NON È FINITA”

Il coronavirus di fatto in Norvegia è considerato ora come una delle diverse malattie respiratorie, come raffreddore e influenza stagionale. Ma questo non vuol dire che la battaglia è conclusa. «La pandemia non è finita finché esiste nel mondo e nei paesi in cui la copertura vaccinale è ancora bassa. Finché la malattia si diffonde al di fuori dei territori dei paesi ricchi, c’è ancora una pandemia», ha dichiarato Geir Bukholm. Di sicuro la situazione è decisamente migliore nei paesi con una buona copertura vaccinale. Infatti, se si tiene conto della popolazione di età superiore ai 18 anni, il 90% ha ricevuto la prima dose, l’83% è stato immunizzato. Bukholm si è detto poi d’accordo col professore danese Soren Riis Paludan, secondo cui per adattarsi alla vita quotidiana non bisogna concentrarsi sui casi di infezione, ma sui ricoveri.



A tal proposito, ritiene che il peggio sia passato. «Penso che abbiamo raggiunto il picco e al massimo potremo avere un’ondata invernale. Ma non travolgerà il sistema sanitario nazionale». Abolire le restrizioni però non vuol dire non avere delle regole da rispettare. Bukholm, infatti, ricorda che è importante comunque rispettare le note regole igieniche e restare a casa in caso di infezione.