NON VI FU ALCUNA SOPRANNATURALITÀ PER LA MADONNA DI AMSTERDAM: PERCHÈ IL VATICANO PUBBLICA IL PARERE DI PAPA PAOLO VI 50 ANNI DOPO
Cinquanta anni esatti dopo il Vaticano decide di rendere pubblico il parere effettuato da Papa Paolo VI in merito alle presunte apparizioni della Madonna ad Amsterdam alla veggente Ida Peerdeman nel 1945: un parere negativo dove non venne riconosciuta alcuna soprannaturalità, né tantomeno i messaggi celesti che la Madre di Dio avrebbe rivolto all’intera umanità. Nel suo comunicato stampa il Dicastero per la Dottrina della Fede sottolinea la scelta di pubblicare questo testo a così tanti anni di distanza: «Negli scorsi anni, il Dicastero, di norma, non rendeva pubbliche le decisioni circa i presunti fenomeni soprannaturali».
La scelta non è casuale visto il periodo molto intenso sul tema delle apparizioni e delle polemiche sui criteri per approvarle: la pubblicazione delle nuove norme del Vaticano sul discernimento dei fenomeni – che già hanno di fatto sconfessato la sedicente veggente di Trevignano, Gisella Cardia, mentre di contro è stato riconosciuto come soprannaturale il culto della Madonna di Montichiari “Maria Rosa Mistica” – ha portato il Dicastero a rendere note anche i precedenti pareri più illustri. Visto che anche di recente sono riemersi dubbi sulle presunte apparizioni degli anni 1945 e 1959 ad Amsterdam, il Vaticano ha scelto di rendere pubblica la sentenza sulla presunta “Signora di tutti i popoli” presa dalla Sessione Ordinaria dell’allora Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, tenutasi il 27 marzo 1974. «Constat de non supernaturalitate», così il giudizio dell’ex Sant’Uffizio 50 anni fa, approvato da San Paolo VI che specificò come anche su eventuali ulteriori indagini sul fenomeno non andassero svolte.
LA “VEGGENTE” IDA PEERDEMAN E LA STORIA DELLA “NOSTRA SIGNORA DEI POPOLI”
Il giudizio della Chiesa in merito ad apparizioni o presunti eventi soprannaturali si deve basare «su fatti ed evidenze concreti e provati che attestano la non autenticità del presunto fenomeno», si legge nelle nuove norme approvate da Papa Francesco lo scorso maggio. La storia della “Nostra Signora dei Popoli”, ovvero della presunta “Madonna di Amsterdam” prende inizio il 25 marzo 1945, 600 anni dopo il miracolo eucaristico nella capitale olandese: una donna, Ida Peederman, racconta di aver visto la Madonna che le avrebbe chiesto di appellarsi a lei col titolo di “Signora di tutti i popoli”. In apparizioni durate 14 anni, Ida racconta di diversi messaggi comunicato dalla Madre di Dio che avrebbero anche preannunciato alcuni avvenimento storici: tra gli altri, la morte di Papa Pio XII.
Già nel 1956 il vescovo di Haarlem-Amsterdam dopo una lunga fase di indagine diocesana arrivò alla considerazione per iscritto – come avvenuto di recente anche a Trevignano – che «non constat de supernaturalitate»: il giudizio venne poi confermato nel 1974 dal parere del Vaticano con l’allora Congregazione per la Dottrina della fede. È però nel 1996 che il successore del vescovo di Amsterdam, mons. Henny Bomers, decise di acconsentire il culto della “Signora di tutti i popoli” pur senza riconoscere le apparizioni soprannaturali: il caos si aggrava quando il vescovo Jos Punt nel 2002 riconosce anche l’autenticità delle apparizioni della Madonna di Amsterdam, senza consultare il Vaticano, proliferando dubbi e polemiche per la posizione “ambigua” tra Chiesa locale e Chiesa di Roma. Per tutti questi motivi la Santa Sede ha deciso ora, con l’approvazione delle nuove norme più stringenti sui casi di apparizioni, di rendere noto quel giudizio dell’ex Sant’Uffizio sotto Papa Paolo VI: «Tanto si comunica affinché il santo Popolo di Dio e i suoi Pastori possano trarne le debite conseguenze», chiarisce oggi il Dicastero.