Antonio Noto, di “Noto sondaggi”, non ha dubbi: dopo la vittoria di Schlein, il PD è in una fase di stallo. “Quando non ci sono scadenze elettorali rilevanti, gli italiani congelano un po’ le loro scelte”, spiega. Sul piano del consenso, “Il Pd è passato dal 16%, antecedente alle primarie, a circa il 21 attuale. Ma fa un po’ fatica ad andare oltre. Probabilmente sarebbe necessaria una strategia per individuare un target potenziale per aumentare i consensi. Non basta cambiare solo la leadership. Fdi nell’ultimo sondaggio l’abbiamo attestato al 28%, alle politiche era al 26%. Il suo è un elettorato non solo di destra, ma beneficia di quella quota che in parte nel 2014 alle europee votò il Pd di Renzi e nel 2019 la Lega di Salvini. La sfida è non perderla”.



Dopo l’alluvione in Emilia Romagna, “Il governo col decreto di martedì ha dato risposte alla popolazione, non ho sentito critiche in merito neanche dall’opposizione. Certo farebbe bene a trovare un accordo per nominare un commissario. L’esecutivo ha adottato un pacchetto molto consistente di aiuti e non deve adesso cadere sulla buccia di banana della nomina del commissario”. Un’altra “battaglia decisiva” si gioca sul fronte delle armi in Ucraina, alle quali il centrodestra è favorevole, contrariamente alla popolazione. “È vero che circa 1/3 degli elettori di Fdi è un po’ critico sulle posizioni del governo in politica estera. Ma sul piatto si pongono vari aspetti, principalmente quelli economici, tasse, lavoro. La guerra è soltanto uno tra i tanti argomenti. E la bilancia al momento pende in senso positivo”, spiega l’esperto.



Il sondaggista Noto: “Conte fa resistenza perché…”

Se venisse approvata l’autonomia, secondo Antonio Noto, di “Noto sondaggi”, il Governo potrebbe perdere un po’ a livello di voti nel sud. A Libero spiega: “Rischia, proprio perché, come dicevamo prima, Fdi ha una parte di consenso non fidelizzato e molto fluido”. Il centrosinistra invece, considerando anche Renzi, avrebbe la maggioranza: “Se si dovesse approvare una riforma che prevede un premierato, allora avrebbe senso. Perché a quel punto le forze dell’opposizione dovrebbero unirsi. Poi certo, il consenso reale non è mai la somma delle singole forze. Ma possiamo ragionevolmente pensare che, a quel punto, centrodestra e centrosinistra partirebbero alla pari. Molto dipenderà da chi saranno i candidati premier“.



Conte e Schlein, “Sanno benissimo che il loro destino sarà di unirsi. Ma la politica ha bisogno di tempi maturi. È normale che Conte faccia resistenza. Oggi, allearsi in tutto e per tutto con Elly Schlein darebbe un senso di resa”. Per quanto riguarda il Terzo polo, invece, bisogna fare attenzione ai litigi interni. “È bene ricordare che il centrosinistra di Prodi si suicidò per i continui contrasti interni”, conclude il sondaggista.