Sono diversi i riti scaramantici di fine anno che accompagnano stasera, il 31 dicembre, verso la notte di San Silvestro. Tra i più comuni c’è quello legato al vischio che viene di solito usato come pretesto per un bacio ben augurale sotto di esso. Va ribadito poi che ogni paese ha una sua cultura diversa, legata anche a tradizioni che in questo evento speciale. In Estonia per esempio mangiano 7 volte nel giorno di Capodanno, un rito che promette di vivere un anno di forza e prosperità. Una delle trovate più comuni, legata anche al nostro paese come alla Germania e al Giappone, c’è quella di rompere dei piatti o di gettare via della roba usata e non più utile, un modo per liberarsi della rabbia. (agg. di Matteo Fantozzi)



BOTTI E SPUMANTE

La Notte di San Silvestro è sempre più vicina e tutti, tra usanze e tradizioni, si stanno preparando a salutare il vecchio anno e salutare il 2020. Oltre alle lenticchie e cotechino, capi rossi e baci sotto il vischio, tra le usanze più famose c’è quella dei fuochi d’artificio e dei botti. Negli ultimi anni sono sempre più vietati con ordinanze e restrizioni, ma c’è ancora tanta gente che si diverte a sparare i fuochi non appena scatta la mezzanotte. C’è poco da dire: lo scenario è mozzafiato e l’aria di festa, accompagnata dai petardi colorati, è ancora più speciale. Ma perché si sparano i botti? Secondo i più scaramantici, il rumore dei fuochi d’artificio caccia via tutti gli spiriti maligni e i diavoletti. Per chi non ha spazio nel giardino o decide di non sparare i fuochi d’artificio per garantire la propria sicurezza e quella dei suoi ospiti, può sempre lanciare il tappo di spumante. Sempre per i più scaramantici, se si stappa con fragore il tappo di spumante, si allontana il malocchio. (aggiornamento Chiara Greco)



NOTTE DI SAN SILVESTRO: PERCHE’ L’ANNO FINISCE OGGI

La notte di San Silvestro e alle porte, così come il 2020, un nuovo anno carico di attese e speranze. Ma in vista della mezzanotte ci fa piacere svelare alcune curiosità attorno al Capodanno. Ad esempio: oggi ci sembra scontato che l’inizio dell’anno coincida con il primo gennaio, ma sapete che non sempre è stato così? Fu grazie al glorioso condottiero romano Giulio Cesare se venne stabilito che l’inizio del nuovo anno fosse il primo gennaio e non il primo di marzo, com’era stato secondo il precedente calendario di Numa. Non in tutto il globo, però, questo accadde: basti pensare ai Celti, le popolazioni britanniche o i cinesi, almeno fino al 1691. Si dovette attendere papa Innocenzo VI per ufficializzare il 1° gennaio come giorno di inizio anno per tutte le popolazioni cristiane. Ecco una storiella curiosa da giocarvi stasera a tavola…(agg. di Dario D’Angelo)



NOTTE DI SAN SILVESTRO: QUALCOSA DI ROSSO…

È la notte di San Silvestro, l’ultima dell’anno, anzi del decennio. Ancora poche ore e sarà tempo di brindare al 2020, nell’auspicio che si riveli foriero di salute, serenità e spensieratezza. Fra gli ultimi preparativi per il cenone e i messaggi per amici e parenti da inviare mediante il proprio smartphone, vi proponiamo un viaggio alla scoperta delle tradizioni e usanze che permeano questa serata. Fondamentale, per iniziare, indossare qualcosa di rosso. La genesi e la paternità di tale pratica è incerta e dibattuta: stando a un’antica leggenda cinese, durante il Capodanno, il Nian, una feroce bestia divoratrice di uomini, emergeva dalle acque e gli uomini asiatici, per intimorire e ricacciare il demone negli abissi, solevano indossare il colore di cui la bestia aveva paura (il rosso, appunto). Per quanto concerne la tradizione romana, invece, pare che già nel 31 a.C., quando regnava l’imperatore Ottaviano Augusto, uomini e donne utilizzassero indumenti rossi durante il Capodanno romano, poiché eletti come emblemi di potere, amore, salute e fertilità. Ecco perché il rosso, questa notte, non può mancare, soprattutto tra la biancheria intima.

NOTTE DI SAN SILVESTRO: I CIBI DA MANGIARE

La notte di San Silvestro prevede anche un menù fisso, perlomeno in alcune sue portate. Nel cenone non possono infatti mancare le lenticchie, solitamente abbinate al cotechino: questo perché si ritiene che mangiandole l’anno successivo si vada incontro a dodici mesi fortunati in termini economici. Un accostamento suggerito anche dalla forma dei legumi, che rievoca quella delle monete. Gettonatissimo, poi, sulle tavole degli italiani (e non solo) il melograno, soprattutto dalle coppie: se un uomo e una donna sentimentalmente legati consumano insieme questo particolare frutto, significa che sognano un anno di grande prosperità. V’è, infine, un proverbio famoso che recita: “Chi mangia l’uva per Capodanno conta i quattrini tutto l’anno”. La sua veridicità e tutta da dimostrare, però perché non provarci? Ad ogni rintocco della mezzanotte, ricordatevi dunque di cibarvi di dodici chicchi d’uva, tanti quanti i mesi del 2020. L’uva, tra l’altro, per via dei suoi acini è associato con agevolezza all’abbondanza e, a livello religioso, richiama l’Ultima Cena, divenendo inevitabilmente simbolo di salvezza e grazia.

NOTTE DI SAN SILVESTRO: ROMPERE I COCCI E BACIARSI SOTTO IL VISCHIO

Fra le consuetudini della notte di San Silvestro spicca indubbiamente quella di rompere le cose vecchie, per abbandonare ciò che ormai è vetusto e superfluo e abbracciare i cambiamenti che il nuovo anno porterà con sé. I cocci, in particolare, richiamerebbero l’attenzione della dea bendata. Un tempo (e non siamo certi che il fenomeno sia del tutto debellato, dunque massima cautela!) ciò di cui ci si voleva disfare veniva scagliato dalle finestre e dai balconi, con tutti i rischi del caso per passanti e veicoli. Diffusa anche l’abitudine di schioccare un bacio sotto a un rametto di vischio, pianta che i sacerdoti celti consideravano “divina” e che, secondo la mitologia dei paesi del Nord Europa, è accostabile alla dea dell’amore (Frigg). V’è una leggenda, a tal proposito, che coinvolge i suoi due figli, il generoso Balder e il malvagio Loki. Quest’ultimo aveva progettato l’assassinio del fratello e la madre, scoprendolo, chiese a tutte le piante di proteggere Balder, scordandosi però di chiedere al vischio la sua protezione. Loki utilizzò proprio quest’ultimo per realizzare il dardo per l’omicidio di Balder. Frigg pianse sul corpo esanime del figlio, male sue lacrime si tramutarono in bacche di colore bianco che gli restituirono la vita. Così, la dea baciò chiunque passasse sotto l’albero sul quale cresceva il vischio, che, da quel momento, simboleggia la buona sorte e la felicità. Un ultimo richiamo, infine, ai botti di Capodanno, i quali, in passato, avevano il preciso intento di scacciare gli spiriti maligni: si consiglia di moderarne l’utilizzo, anche e soprattutto per rispettare gli amici a quattrozampe.