Novak Djokovic nuovamente al centro della polemica: il tennista, nel corso di una vacanza in Bosnia-Erzegovina, è stato immortalato con Milan Jolovic, soprannominato il Lupo di Srebrenica. Il soldato fu uno dei leader del commando schierato con l’esercito della Repubblica Serba che nel 1995 partecipò attivamente al genocidio in cui vennero uccisi e gettati nelle fosse comuni 8000 bosniaci di fede musulmana.
Le foto, pubblicate dal sito Faktor, sarebbero state scattate in un matrimonio in Bosnia. L’atleta trentaquattrenne è ritratto, in abito scuro e camicia bianca, in tre immagini. La prima con Milorad Dodik, il leader serbo bosniaco, che in passato ha negato il massacro di Srebrenica. La seconda con Srdjan Mandic, vicesindaco serbo di Sarajevo, che vanta alcune parentele con persone vicine ai soldati del genocidio. La terza, infine, è proprio quella con Milan Jolovic, il capo dei “Lupi della Drina”, che in passato ha anche salvato la vita al generale Ratko Mladic, il quale è stato condannato per essere il principale artefice dei citati crimini di guerra.
Novak Djokovic con Milan Jolovic, il Lupo di Srebrenica: è polemica, ma non è la prima volta
Non è la prima volta che Novak Djokovic, che è stato immortalato con Milan Jolovic, il Lupo di Srebrenica, finisce al centro delle polemiche per questioni relativi al suo Paese d’origine. Nel 2008, ad esempio, aveva toccato il complesso tema relativo all’indipendenza del Kosovo. “Fa parte della Serbia e sempre sarà così”, aveva sentenziato. Soltanto un anno fa, invece, era stato ripreso mentre intonava il canto folkloristico “Vidovan”, anch’esso riportante posizioni di questo tipo.
“Voglio dimostrare al mondo che esistono anche i serbi buoni”, aveva detto il tennista in passato. Non sembra, tuttavia, che lo stia facendo nel migliore dei modi. Le foto con gli esponenti del commando serbo che misero in atto il genocidio di Srebrenica lo dimostrano. Novak Djokovic, intanto, nelle scorse ore, è stato contattato dalla redazione di Al Jazeera per esporsi sulla questione, ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni.