Novak Djokovic e la moglie Jelena sono risultati positivi al coronavirus e si sono accese le polemiche. Il web si è infatti diviso dopo l’annuncio del celebre tennista, che negli scorsi giorni aveva annunciato di essere contrario ai vaccini: c’è chi si è schierato al suo fianco e chi, invece, ha ricordato con malizia le sue recenti esternazioni. Senza dimenticare la scarsa attenzione alle misure di sicurezza registrate all’Adria Tour: dagli abbracci agli assembramenti, fino alle feste in discoteca organizzate dai protagonisti del torneo. Bagarre sui social network, dunque, mentre il giornalista Angelo Mangiante ha rivolto un messaggio di cuore a Nole: «Forza Nole. Chi è contento, ti insulta o esulta per la tua positività non ha nulla a che vedere con il tennis e con lo sport. Nulla. Guarisci e torna presto. Good luck». (Aggiornamento di MB)
DJOKOVIC E LA MOGLIE JELENA POSITIVI AL COVID-19
Novak Djokovic è risultato positivo al Coronavirus. Lo ha annunciato lo stesso tennista serbo, che sul proprio sito internet ha aggiunto che anche la moglie, Jelena Ristic, ha lo stesso problema. Il tema è molto più ampio purtroppo, si rifà al torneo benefico organizzato dallo stesso numero 1 della classifica Atp e getta un’ombra sulla ripartenza del tennis a livello mondiale, anche se i grandi appuntamenti sono ancora distanti. La scorsa settimana nella zona dei Balcani (precisamente in Serbia, Croazia, Montenegro e Bosnia-Erzegovina) si è giocato l’Adria Tour: un torneo che Djokovic ha messo in piedi “con cuore puro e intenzioni sincere, intendendo unire e condividere un messaggio di solidarietà e compassione in tutta la regione”. Un’idea filantropica, come spiegato dal tennista che aveva ideato l’evento per raccogliere fondi in favore delle persone più bisognose; e che ha anche detto di aver organizzato l’appuntamento in un periodo nel quale sembrava che il Coronavirus avesse mollato la presa.
NOVAK DJOKOVIC HA IL CORONAVIRUS
Così non era, così non è: domenica Grigor Dimitrov ha ammesso di essere positivo al Covid-19, e di conseguenza la finale dell’Adria Tour (che Djokovic avrebbe dovuto giocare contro il russo Andrey Rublev) è stata cancellata. A quel punto sono scattati i controlli: 22 persone sono risultate positive, tra i partecipanti al torneo o chi era stato a contatto con loro. Tra questi Borna Coric, il preparatore atletico dello stesso Djokovic e il coach di Dimitrov. Ora, anche Nole e Jelena sono stati contagiati: le loro condizioni di salute sono buone, ma la notizia chiaramente è un’ulteriore conferma di come non sia ancora possibile abbassare la guardia sul tema Coronavirus, e che le precauzioni sanitarie non sono “tanto per fare” e mostrare un lato di responsabilità soltanto di facciata, quanto una necessità per impedire che il virus si diffonda scatenando una seconda ondata di epidemia. Cosa che, come visto, è ampiamente possibile. L’Adria Tour infatti era già finito nel mirino delle critiche per le scarse misure di sicurezza: pubblico presente e controlli appena accennati.
Alcuni giocatori, tra i quali l’australiano Nick Kyrgios, si erano rifiutati di presenziare; il torneo nei Balcani ha avuto un buon successo mediatico (sicuramente più della Ultimate Tennis Showdown, cui ha partecipato anche il nostro Matteo Berrettini) e ha visto la presenza di grandi nomi quali Alexander Zverev e Marin Cilic, e ancora in campo femminile Donna Vekic e la figlia d’arte Olga Danilovic (ma anche il ritorno in campo della sfortunatissima Ana Konjuh, numero 20 Wta prima dei tantissimi problemi al gomito). “Sono estremamente dispiaciuto per ogni singolo caso di infezione, spero che ciò non complichi la situazione di salute di nessuno e che tutti stiano bene” ha scritto Djokovic nella sua nota: ora andrà capito se e in che modo i grandi tornei decideranno di ripartire, confermando o meno i piani delle ultime settimane.