TENTATO OMICIDIO A NOVATE MILANESE
Picchia la compagna e spara al figlio che era intervenuto per difendere la madre: ora il 18enne versa in gravissime condizioni all’ospedale Niguarda. È successo a Novate Milanese, che si trova alle porte di Milano, nella notte tra sabato e domenica, a causa di una violenta lite in famiglia. Da una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri è emerso che alle ore 3:30 circa il 45enne albanese avrebbe avuto una lite pesante in casa con la compagna, una 39enne ucraina, poi in strada avrebbe sparato un colpo al collo del figliastro.
Il giovane, portato in ospedale in codice rosso, è stato operato ed è ricoverato in prognosi riservata: le sue condizioni sono state definite molto gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita. Il compagno della madre è stato arrestato in flagranza con l’accusa di tentato omicidio, ma gli è contestato anche il porto abusivo della pistola e la ricettazione della stessa arma, che risulta rubata undici anni fa a Sassuolo ed è stata sequestrata con le sue cartucce.
LA PRIMA RICOSTRUZIONE DELL’AGGRESSIONE
Il 46enne albanese, che si trova nel carcere di San Vittore, ha ammesso al pm Paolo Storari di aver sbagliato e di aver sparato al figlio della compagna a Novate Milanese perché questi lo avrebbe aggredito dopo che aveva avuto un diverbio con la madre e le aveva dato uno schiaffo. Le grida avrebbero svegliato il figlio della coppia, di 6 anni, e il fratello 15enne, nato da un’altra relazione della 39enne.
Quest’ultimo avrebbe provato a mettersi in mezzo, venendo minacciato e picchiato. Quindi, ha allertato il fratello maggiore. Infatti, il 18enne sarebbe arrivato a casa per farsi giustizia da solo e avrebbe picchiato l’uomo con l’aiuto di alcuni amici accorsi sul posto con lui. L’uomo avrebbe preso la pistola, inseguito i ragazzi per le scale, arrivando in strada e sparato al 18enne.
LE TENSIONI FAMILIARI
Il Giorno riferisce che dopo lo scoppio della guerra in Ucraina sono arrivati a Novate Milanese i figli della donna, quindi il compagno si occupava del loro mantenimento, ma in casa si era creato un clima sempre più difficile. Infatti, ci sarebbero stati scontri quotidiani, anche violenti. L’ultimo è quello in cui si è sfiorata la tragedia. Il pm, che avrebbe escluso maltrattamenti dell’uomo nei confronti della compagna, deve inoltrare al gip l’istanza di convalida dell’arresto.