Novavax

, l’azienda farmaceutica che a breve introdurrà un nuovo vaccino anti covid negli Stati Uniti e nell’Ue, ha presentato in Giappone la domanda l’approvazione dello stesso farmaco presso il Ministero della salute, del lavoro e del benessere. Si tratta di preciso del TAK-019 noto come NVX-CoV2373 al di fuori dell’isola nipponica, primo vaccino anti covid a base di proteine con NDA. Obiettivo, ottenere il lasciapassare in tempi brevi per poi iniziare la distribuzione all’inizio del 2022, così come del resto dovrebbe accadere anche in Europa.



“La presentazione di oggi (ieri ndr) segna ulteriori progressi nella nostra ricerca per garantire un ampio accesso globale al nostro vaccino COVID-19 a base di proteine”, sono le parole, riportate sul sito ufficiale di Novavax, da parte Stanley C. Erck, presidente e amministratore delegato del gruppo “La nostra partnership con Takeda (l’azienda giapponese che collaborerà alla produzione del vaccino ndr), riflette il nostro impegno condiviso per una collaborazione instancabile per fornire un vaccino COVID-19, costruito su una piattaforma vaccinale ben compresa”.



NOVAVAX, DOMANDA DI APPROVAZIONE GIAPPONE IN VACCINO: I RISULTATI DI DUE STUDI

Il vaccino di Novavax ha dimostrato una robusta risposta immunitaria ed inoltre è risultato essere ben tollerato non mostrando eventi avversi gravi, così come evidenziato da due studi clinici di Fase 3, a cominciare da quello riguardante 30mila persone negli Stati Uniti e in Messico, che ha dimostrato un’efficacia al 100 per cento contro la malattia moderata e grave, un’efficace del 93.2% contro le varianti circolanti, e un’efficacia complessiva del 90.4%.

Il secondo studio ha invece riguardato il Regno Unito, ed è stato effettuato su 15.000 persone, dimostrando un’efficacia del 96.4% contro il ceppo virale originale, e dell’89.7% complessiva. Novavax ha ottenuto l’autorizzazione emergenziale già in Indonesia e nelle Filippine, ed è già stata avviata richiesta nel Regno Unito. Australia, Nuova Zelanda, Canada, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Unione Europea. Entro la fine dell’anno l’azienda prevede di presentare ulteriori dati a completamento del pacchetto di analisi richieste.