Il vaccino Novavax in arrivo in Italia è stato indicato da più parti come il preparato anti-Covid in grado di convincere i no vax a sottoporsi alla vaccinazione, in quanto si basa sulla tecnica più tradizionale delle proteine ricombinanti, ma non tutti gli esperti concordano su quest’aspetto. Ad esempio, Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), ha dichiarato quanto segue ai microfoni di Adnkronos: “È certamente una ulteriore opportunità, soprattutto per chi ha nutrito dubbi sul vaccino a mRna e potrebbe preferire questo vaccino tradizionale proteico. Ma temo che ormai la situazione sul fronte dei no vax si sia molto incancrenita e non sarà semplicissimo per tutti i contestatori delle immunizzazioni anti-Covid convincersi a farsi una dose di Novavax”.



La pensa allo stesso modo Matteo Bassetti, infettivologo e direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale “San Martino” di Genova, che sulle colonne della medesima agenzia stampa ha affermato: “Non si vaccinerà nessuno o in pochissimi, anche se non è un vaccino mRna, ma proteico. Qui il problema è di chiusura mentale nei confronti dei vaccini in generale, quando invece si dovrebbe capire che la tecnologia mRna ci darà il vaccino per tante malattie tumorali e meno male che c’è. Chi attacca Big Pharma come se fosse la ‘Spectre’ ricordi che è grazie a queste realtà se adesso si vive fino a 85 anni”.



NOVAVAX, ESPERTI SCETTICI SULLE VACCINAZIONI NO VAX: “NON CEDERANNO”

Sul vaccino Novavax, Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia al Campus Bio-Medico di Roma, all’Adnkronos ha detto: “Speriamo che le persone più titubanti, che non hanno voluto fare il vaccino a mRna, possano decidere di vaccinarsi con questo preparato a vecchia concezione, un vaccino proteico come quelli dell’epatite B, dell’Hpv, dell’herpes zoster e quindi non tanto i no vax, che hanno una preclusione ideologica verso i vaccini, ma i più timorosi potrebbero superare la diffidenza grazie a questo farmaco”.



Ha infine seri dubbi il professor Mario Clerici, docente di Immunologia dell’Università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi: “Non credo che l’arrivo del vaccino di Novavax farà cedere i no vax duri e puri, convincendoli a farselo somministrare, perché hanno un rifiuto molto più profondo rispetto alla formulazione vaccinale in sé. La speranza è che, essendo un vaccino molto più tradizionale, possa convincere quelle persone che non si sono volute vaccinare con prodotti a mRna come Pfizer o Moderna nella falsa convinzione che l’mRna entri nel nucleo e alteri il Dna”.