A Novellara la storia si ripete: un altro matrimonio combinato, come quello che aveva deciso per lei la famiglia di Saman, è stato organizzato nel paese in Emilia Romagna. Elena Carletti, sindaco della cittadina, parlando davanti al Comune ha affermato: “La morte di Saman non è stata inutile. Quando un giorno parleremo di queste giovani donne dovremo pensare a loro come alle “ragazze che hanno fatto la rivoluzione””. Per il primo cittadino, lo sforzo “impegna l‘amministrazione e l’intera comunità”. Quest’ultima storia che arriva da Novellara, secondo il sindaco, “se tutto va bene avrà un finale diverso. Ce la stiamo mettendo tutta e c’è la possibilità di raccontare un’altra storia”.



“I nostri servizi sociali stanno lavorando tanto, ma non dipende tutto solo da noi” ha rivelato ancora il sindaco, come riporta Repubblica. “Sono vicende complesse, tutte diverse tra di loro, che affondano le radici in tradizioni antiche. Noi facciamo, e continueremo a fare, tutto il necessario, ma molto dipende dalla forza delle ragazze. Non è facile denunciare il proprio contesto familiare e affrontare un futuro incerto“.



Sindaco Novellara: “Storie come quella di Saman non si ripetano”

La storia di Saman Abbas è stato uno spartiacque a Novellara così come in tutta Italia. Elena Carletti, sindaco del paese, sul palco davanti al Comune ne ha parlato come “un tragico spartiacque, e noi stiamo cercando di fare il possibile perché casi del genere non si ripetano. Serve tanto lavoro e tempo”. Per far sì che certe cose non avvengano più “le parole chiave sono integrazione, cultura, accoglienza. Bisogna lavorare con le famiglie e con i giovani che si trovano stretti tra il peso di una cultura familiare antica e la modernità occidentale”.



Secondo il sindaco “è una nuova generazione di ventenni con i quali bisogna dialogare creando punti di riferimento e una rete di protezione in grado di sostenere le scelte che fanno”. Servono però anche risorse “e noi le stiamo mettendo. Domani (oggi, ndr) approveremo il fondo “Saman Abbas”, denaro pubblico e donazioni private per aiutare le donne che decidono di affrancarsi”. Un aiuto prezioso, dunque, per tutte le Saman costrette a sposare uomini che non amano in nome di una cultura arcaica e retrograda.