Le nozze Dorelli-Guida, celebrate il 15 maggio 1991 nel municipio di Olbia, sono state ripercorse mentalmente dall’ex sindaco Gian Piero Scanu, colui che le celebrò proprio nel giorno di San Simplicio, patrono della città sarda. Fu lui a celebrare l’unione tra le due star presso il palazzo comunale, alle 9.30 e, sulle colonne de “La Nuova Sardegna”, ha dichiarato: “Johnny Dorelli e Gloria Guida mi avevano espressamente chiesto di mantenere il silenzio. Nessuno avrebbe dovuto sapere delle loro nozze civili, nessun curioso si sarebbe mai potuto avvicinare. Ho fatto in modo che la loro richiesta fosse soddisfatta, anche perché avevano un’esclusiva con un settimanale e gli unici esterni erano un giornalista e un fotografo . Poi solo i testimoni e i parenti stretti”.



Il rito durò un paio di minuti, ma chiaramente, per immortalare quei momenti, l’ex sindaco e la coppia Dorelli-Guida rimasero nella sala per un po’ di tempo. Tuttavia, a distanza di 31 anni, Johnny Dorelli al “Corriere della Sera” ha detto che “il sindaco di Olbia si era dimenticato troppe cose importanti” e così 20 anni più tardi, nel 2011, “il matrimonio è stato rifatto”, questa volta in chiesa.



NOZZE DORELLI-GUIDA, L’EX SINDACO DI OLBIA: “FU TUTTO SPLENDIDO”

Nel prosieguo della chiacchierata con i colleghi de “La Nuova Sardegna”, l’ex sindaco Scanu ha fatto una battuta sulle nozze Dorelli-Guida, alla luce delle dichiarazioni dello sposo: “Beh, sono davvero felice che a Dorelli non sia venuta meno la voglia di scherzare… Quella fu davvero una splendida cerimonia. L’ufficio era stato addobbato in ogni angolo e i fiori avevano creato una cornice profumata, ma non c’era nulla di sfarzoso. Tutto era elegantemente sobrio e ricordo benissimo la bellezza radiosa di Gloria Guida e la felicità di entrambi”.



Inoltre, “nel momento in cui avevo letto tutti gli articoli del codice civile sui doveri coniugali, commozione e sorrisi erano diventati protagonisti. È stato un onore, per me, celebrare quel matrimonio ‘segreto’. Nessuno si accorse di loro, nessuno li vide. Uscirono dal municipio e si diressero a Porto Rotondo. E io arrivai puntuale alla messa delle 10 e mezzo in onore del Santo patrono”.