CHIARA APPENDINO: “PRESENTATO DDL SU MATRIMONIO EGUALITARIO”

Il Movimento 5Stelle ha presentato ieri un nuovo disegno di legge (ddl) per istituire in Italia il “matrimonio egualitario”, ovvero porre anche le nozze gay-LGBTQ+ avente stessi diritti del matrimonio convenzionale riconosciuto per legge. Il lavoro frutto della scorsa legislazione – e messo a punto dalla deputata Alessandra Majorino – è stato messo a punto dalla neo-capogruppo M5s a Montecitorio, Chiara Appendino, che lo ha annunciato ieri dopo averlo presentato in Parlamento. «Sono orgogliosa di annunciare di aver depositato, insieme al gruppo, la proposta di legge del MoVimento 5 Stelle sul matrimonio egualitario alla Camera. Una proposta che la collega Alessandra Maiorino ha costruito insieme alle associazioni LGBT+ con un percorso iniziato nella scorsa legislatura», scrive s Facebook l’ex sindaca di Torino.



Proprio durante l’esperienza vissuta in due legislature consecutive ala guida del Comune di Torino, Appendino descrive «ho messo tante firme, ma nessuna per me aveva l’importanza delle firme con cui celebravo matrimoni, unioni civili e riconoscimento dei figli. Perchè in quei momenti guardavo negli occhi delle famiglie, dei genitori, dei bambini e avevo l’onore di accoglierli formalmente nella nostra comunità garantendo loro diritti e doveri. Ma per realizzare certi diritti c’è bisogno di una legge nazionale e ho sempre detto che il mio obiettivo nel candidarmi in Parlamento era portare a livello nazionale le battaglie in cui credo».



MATRIMONIO EGUALITARIO ETERO-GAY, ECCO LE PROPOSTE DI APPENDINO E MAJORINO (M5S)

Il nuovo ddl presentato dal M5s alla Camera in materia di matrimonio egualitario è stato costruito con le associazioni LGBTQ+ e prevede che coppie eterosessuali e omosessuali godano degli stessi diritti in materia di nozze riconosciute dalla legge. Spiega ancora Appendino dopo aver presentato il disegno di legge assieme alla collega grillina Majorino: «Prevede che coppie eterosessuali e omosessuali godano degli stessi diritti, sia quelli del matrimonio – anche riguardo l’adozione – sia quelli dell’unione civile, eliminando la discriminazione tra famiglie di serie A e famiglie di serie B». L’ex sindaca contesta che il Governo Meloni non voglia impegnarsi in tale battaglia, ma rilancia «per rendere il confronto con le associazioni centrale anche in questa legislatura abbiamo creato l’Intergruppo Parlamentare per la Tutela e la Promozione dei Diritti delle Persone LGBT+ a cui ho ovviamente aderito».



Come già spiegava Majorino lo scorso aprile quando una prima bozza del ddl M5s era stato presentato, «La novità principale della proposta di legge sul matrimonio civile egualitario è quella di considerare il matrimonio un diritto fondamentale della persona, riconosciuto anche dalla nostra Costituzione, mentre finora è stato precluso a una determinata categoria, ossia le persone Lgbt». Verrebbe modificata anche la legge sulle Unioni Civili prodotta dal Governo Renzi, in quanto «noi manteniamo l’istituto, ma questo viene reso a sua volta egualitario, accessibile anche per le coppie eterosessuali». Senza toccare la legge 184 del 1993, il ddl realizzato dal Movimento 5Stelle prevede l’apertura a novità anche sulle adozioni dei bimbi, con potenziali polemiche all’orizzonte per quanto riguarda il tema dell’utero in affitto: «Viene previsto in questo testo anche il riconoscimento delle adozioni dei figli, ovvero tutti i diritti di cui oggi godono soltanto le coppie con coniugi di sesso diverso: con questo provvedimento saranno estesi anche alle coppie con coniugi dello stesso sesso. Così i bambini che hanno due genitori same sex, nati mediante fecondazione medicalmente assistita, nello specifico per quanto riguarda coppie di uomini con la gestazione per altri (utero in affitto, ndr), hanno la possibilità di vedere riconosciuto in maniera piena il loro rapporto con la famiglia e con entrambi i genitori», sottolineava al “Fatto Quotidiano” il giurista Antonio Rotelli che assieme a M5s e sigle LGBTq+ mise a punto il disegno di legge nella precedente Legislatura.