Gli incendi boschivi che stanno devastando la regione del Quebec in Canada da diverse settimane hanno fatto scattare l’allarme nube tossica, sei milioni di ettari di foreste bruciati hanno provocato un alto tasso di inquinamento con rischio per la salute. I fumi densi di particelle sta constringendo gli abitanti ad uscire di casa indossando la mascherina FFP2, ora i gas dopo essere arrivati in nord Europa si stanno dirigendo verso la Spagna. Montreal attualmente risulta essere la città più inquinata del mondo, e diversi studi hanno confermato la necessità di innalzare il livello di massima allerta, soprattutto nel prossimo periodo, quando a causa del caldo e della siccità potrebbero intensificarsi i fenomeni con nuovi focolai sparsi.



L’Organizzazione governativa IPCC ha diramato un comunicato di avvertenza sulle conseguenze per la popolazione, dopo aver analizzato la composizione di questi fumi. Il ricercatore Toussant Barboni, specialista in materia e docente presso l’Università della Corsica, interpellato dal quotidiano Le Parisien, ha confermato il rischio, dichiarando che si tratta di gas molto pericolosi perchè di diversa composizione. Contengono infatti sostanze organiche volatili e particelle sottili molto irritanti e ad effetto asfissiante.



Incendi boschivi Canada, nube tossica raggiunge l’Europa: i rischi per la salute

Incendi boschivi in Canada, da gennaio si è innalzato a livelli massimi il rischio per le vie respiratorie soprattutto per le persone fragili e già affette da malattie croniche. Diversi gli studi recenti, che hanno confermato l’allarme anche in Europa dopo aver constatato l’arrivo della nube tossica in Norvegia, che ora va verso il sud della Spagna attraversando vari paesi. Il presidente dell’associazione per la salute della Francia, intervistato da Le Parisien ha sottolineato quali sintomi primari da tenere sotto controllo: bruciore alla gola e prurito agli occhi, che possono risultare pericolosi soprattutto per i bambini. È stato inoltre accertato un aumento della mortalità, dello 0,4% in più per chi respira questi gas irritanti derivati dagli incendi di foreste.



Con rilevante aggravamento delle patologie cardiovascolari e oculari. Una tra le soluzioni, spiega l’esperto, potrebbe essere in caso di focolaio locale, di indossare la mascherina FFP2, anche se non protegge al 100% dalle polveri sottili. Per quanto riguarda il rischio in Europa invece, c’è chi afferma che presto la nube di fumo tenderà a concentrarsi sopra l’oceano, pertanto potrebbe aumentare i livelli di inquinamento nelle città toccate dal fenomeno, ma in ogni caso le particelle residue nell’aria dovrebbero spostarsi a breve.