NUCLEARE IRAN, L’ACCORDO È ORMAI IMMINENTE

È ormai imminente l’accordo sul nucleare tra Iran e Israele, dopo mesi di minacce e accuse che avevano visto peggiorare i rapporti già ai minimi termini tra i due Paesi in Medio Oriente: l’annuncio in anteprima è stato dato dal Premier israeliano Naftali Bennett, il quale si è detto però anche preoccupato per la tempistica troppo breve della stipula finale.



«Un accordo sul programma nucleare iraniano sarà raggiunto a breve», spiega il Primo Ministro di Tel Aviv, «ma non sarà abbastanza duro per Teheran che, tempo due anni e mezzo, potrebbe essere messa in grado di sviluppare nuove centrifughe in grado di arricchire l’uranio». Qualche giorno fa già il capo negoziatore della delegazione iraniana, Ali Bagheri Kani, aveva scritto sui social «Siamo più vicini che mai a un’intesa», anche se ammise allo stesso tempo «Niente è concordato fino a che tutto sarà concordano. I nostri partner siano realistici, evitino l’intransigenza mostrata negli ultimi 4 anni». Nel 2015 l’accordo siglato tra Israele e Iran prevedeva una durata di 10 anni, mentre quello nuovo verte su massimo 30 mesi (2 anni e mezzo): «Se il mondo lo sottoscriverà senza spostare la scadenza si tratterà di una intesa che ci dà respiro solo a breve. Le limitazioni al programma nucleare iraniano termineranno per la maggior parte nel 2025. Dopo di che Teheran potrà sviluppare centrifughe avanzate senza limitazioni», ha spiegato ancora Bennet riflettendo sui risultati al momento raggiunti nel negoziato.



LE PREOCCUPAZIONI DI ISRAELE

Le preoccupazioni di Israele (e con esse anche quelle dell’Occidente, già impegnato in momenti di altissima tensione internazionale sul fronte Ucraina-Russia) sono diverse: i negoziati di Vienna tra i delegati israeliani e iraniani sono a buon punto e dunque potrebbe aversi un accordo finale «già nei prossimi giorni». Resta il forte problema della durata e del contenuto di quello stesso accordo: «Quando e’ stato firmato l’accordo originale, sono accadute due cose: gli iraniani hanno migliorato notevolmente le loro capacità di arricchimento e il tempo è passato», ha spiegato nell’ultima riunione di Governo lo stesso Bennett, riportato oggi dalle agenzie internazionali. Questo significa che dal momento in cui scadranno i termini del nuovo accordo Israele-Iran, «Teheran sara’ in grado e avrà il diritto di sviluppare e installare centrifughe avanzate, senza restrizioni. In cambio, gli iraniani riceveranno decine di miliardi di dollari e le sanzioni saranno rimosse». L’ulteriore timore, conclude il Primo Ministro di Tel Aviv, «è che quei soldi raggiungeranno i gruppi terroristici nella regione. Mettendo in pericolo noi e altri Paesi regionali e anche le forze statunitensi nella regione». La chiosa finale di Bennett non suona come foriero di tempi migliori per le diplomazie del Medio Oriente: «Israele è pronto a proteggere la sicurezza dei suoi cittadini, da solo, in qualsiasi scenario».

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