L’apertura all’energia nucleare del ministro Matteo Salvini e di altri suoi colleghi ha riacceso il dibattito. In prima fila tra i contrari c’è la Cgil, intervenuta a gamba tesa con il segretario confederale Christian Ferrari: “Le parole di oggi del ministro Salvini sul nucleare, condivise anche da Pichetto Fratin e Urso, dimostrano che per il governo la democrazia è un trascurabile dettaglio: il popolo italiano ha già detto no al nucleare con due referendum”.
Ferrari ha evidenziato che per affrontare la crisi climatica, l’autonomia energetica e il contenimento dei costi esistono già soluzioni pulite e sicure: “Sono quelle legate all’efficienza energetica e alla produzione da fonti rinnovabili. Il governo dovrebbe sostenere la transizione energetica e lo sviluppo delle filiere strategiche per la decarbonizzazione nel nostro Paese, invece di condannarlo alla dipendenza energetica e tecnologica. Piuttosto si cerchi di risolvere la questione dei rifiuti radioattivi, che dopo quarant’anni devono ancora trovare una collocazione sicura”, l’analisi del segretario confederale della Cgil. Il leader della Lega e vicepremier sui social replica alle accuse del sindacato “rosso” e sottolinea come la Cgil sia “Per il no al nucleare, no allo sviluppo, no al Ponte, no all’Autonomia, no al futuro. Il partito del no a tutto”.
Nucleare, Cgil vs Salvini
L’attacco frontale della Cgil è arrivato a poche ore dalle dichiarazioni di Salvini all’iWeek tenutasi a Roma. Il leader della Lega ha spiegato che è possibile accendere un reattore nucleare in Italia entro il 2032, ribadendo il pieno sostegno di tutta la maggioranza di governo. La sinistra si è invece schierata contro, il dem Franco Mirabelli ha definito l’ipotesi come un’assurdità: “Sarebbe importante che il ministro delle infrastrutture, che non ha alcuna competenza in materia energetica, facesse il proprio lavoro. Se Salvini vuole occuparsi di Milano lo faccia mettendo in campo politiche concrete sulla casa”. Ancora più netto il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli: “Salvini, l’uomo barzelletta, oggi ne ha sparata un’altra: vuole costruire una centrale nucleare a Milano. Bene, lo sfido a fare un confronto pubblico con me in Piazza Duomo a Milano a spiegare che vuole la centrale a Milano e dove prenderà i soldi per finanziare la realizzazione delle centrali e io spiegherò perché quello che lui dice sul nucleare, e non solo, è una barzelletta”.